MIGLIONICO.
“E’ la società che influenza il comportamento dei ragazzi e non
il contrario”. In altre parole, “se una società è corrotta, la
colpa non è delle singole persone, ma del gruppo”. E’ questa la
conclusione, a cui è pervenuta “Nature”, una rivista scientifica
inglese che, nei giorni scorsi, ha pubblicato l’esito di una
ricerca sociologica effettuata da tre scienziati che hanno
svolto i loro studi a Nottingham (Inghilterra), a Bonn
(Germania) e a Yale (USA). In che cosa è consistito lo studio
dei tre ricercatori? Ebbene, “sono partiti dalla classifica dei
Paesi di cui si conosce la tendenza a violare le regole
(evasione fiscale, frode elettorale e politici corrotti) e ne
hanno selezionati 23 per tre livelli di corruzione”. E’stato
evidenziato che tra i Paesi meno corrotti ci sono “Austria,
Inghilterra e Svezia, mentre la corruzione dilaga in Tanzania,
Georgia, Guatemala e Kenia”. E l’Italia? Il nostro Paese “non è
tra quelli più corrotti, ma è molto lontano da quelli che lo
sono di meno”. Va precisato che l’indagine, cominciata nel 2003,
è durata dodici anni ed ha coinvolto 2.568 studenti (poco più di
cento per ogni nazione). L’indagine ha evidenziato che “ più la
società è corrotta, più gli studenti di quel Paese tendono a
mentire”. Ma quanto tempo ci vuole perché un individuo che nasce
onesto poi venga corrotto dalla disonestà della società in cui
vive? “Questo, per adesso, non lo sappiamo – si precisa nella
ricerca – e forse non lo sapremo mai, perché disegnare uno
studio che sappia rispondere a un quesito così specifico è quasi
impossibile”. Giacomo Amati |