MIGLIONICO.
La Basilicata sarà rappresentata solo da due senatori nel nuovo
Senato previsto dalla riforma costituzionale che, nei giorni
scorsi, in via definitiva, è stata approvata dalla Camera dei
Deputati. Uno dei due sarà un sindaco; l’altro, invece, sarà un
consigliere regionale scelto dagli elettori al momento delle
elezioni regionali. La riforma Renzi-Boschi prevede un Senato
composto da 95 senatori rappresentativi delle istituzioni
territoriali (Regione e Comune) e da 5 senatori nominati dal
Presidente della Repubblica. Inoltre, è previsto che dei 95
senatori eletti, 21 saranno scelti tra i sindaci; gli altri 74,
invece, saranno eletti nell’ambito dei Consigli regionali. Il
numero dei senatori di ciascuna regione dipende dall’entità
demografica. La Lombardia, con 14 senatori, sarà quella
maggiormente rappresentata. I senatori, che resteranno in carica
sette anni, non percepiranno alcun compenso economico. A votare
la fiducia al governo sarà solo la Camera dei Deputati che
continuerà ad essere costituita da 630 parlamentari, eletti a
suffragio universale, come già accade attualmente. Un’altra
novità della riforma riguarda le Province che vengono cancellate
dalla Costituzione italiana. Il prossimo Presidente della
Repubblica sarà eletto soltanto dai 630 deputati e dai 100
senatori: la nuova legge non prevede più la partecipazione dei
delegati regionali. La riforma ha ottenuto la maggioranza
assoluta, ma non quella dei due terzi: per questo motivo, c’è
bisogno del “referendum confermativo”, in programma nel prossimo
mese di ottobre. Resta da precisare, infine, che in casa Pd,
anche la minoranza che fa capo all’on. Pier Luigi Bersani ha
votato a favore della legge per “spirito di responsabilità”. Ma
cosa accadrà ad ottobre, quando si voterà per il referendum
confermativo? La minoranza ha già fatto sapere che chiederà dei
ritocchi alla legge denominata “Italicum”. E qualora non
venissero attuati? Dirà, forse, di no? Giacomo Amati |