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 MIGLIONICO.
Rapporto Istat (Istituto nazionale di statistica) sulla società
italiana. I dati elaborati dal famoso istituto di ricerca
fotografano un Paese “vecchio, con meno nascite e con un
arretramento della speranza di vita”. Gli altri dati del
rapporto “Italia Noi” sono i seguenti: “Calano gli omicidi e le
rapine, ma aumentano i furti; ci si sposa di meno e si fanno
pochi figli; siamo ultimi nella lettura dei giornali, ma andiamo
volentieri a cinema ed a visitare i musei; siamo diventati più
bravi a riciclare i rifiuti; siamo diventati più salutisti:
mangiamo meglio e fumiamo meno anche se solo un terzo pratica
sport in maniera costante”. Inoltre, “oltre un terzo della
popolazione italiana è concentrata in tre regioni: Lombardia,
Lazio e Campania”. Il nostro agroalimentare è primo in Europa
per qualità; però gli stipendi italiani sono ai livelli del
2004. Ancora: dal rapporto viene fuori che l’Italia è spaccata a
metà: al Nord si guadagna il doppio che al Sud. Nota negativa:
per la “prima volta dal 2004, anche se di pochissimo, diminuisce
la speranza di vita alla nascita: negli uomini il valore arretra
dello 0,2% attestandosi a 80,1 anni, mentre per le donne la
marcia indietro è dello 0,3% (84,7%). Nel Mezzogiorno, però, si
vive peggio che al Centro-Nord tanto che i valori della speranza
di vita si confermano al di sotto della media nazionale.
“Diminuisce il numero di figli per donna. Nel 2014 siamo a 1,37,
mentre occorrerebbero circa 2,1 neonati per donna per garantire
il ricambio generazionale”. Cresce il numero degli anziani: 157
cittadini over 65 ogni 100 giovani e 55,1 persone in età non
lavorativa ogni 100 in età lavorativa. Notizia confortante:
migliorano gli stili di vita: si sono ridotti i consumatori di
alcol, i fumatori e gli obesi. Altra buona notizia: è diminuito
il tasso della mortalità infantile. Curiosità: l’Italia è uno
dei Paesi più motorizzati d’Europa. Giacomo Amati |
