Giacomo Amati

GIACOMO AMATI

10.04.2016

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MIGLIONICO - Associazione culturale "La Fucina" - Vincenzo Buono
Il Pci ha lasciato un segno nella vita sociale, economica e sociale dell'Italia

MIGLIONICO. “Il Pci (Partito comunista italiano), per tanti anni, soprattutto nel periodo del dopo guerra, ha lasciato il segno negli avvenimenti più importanti della vita sociale, politica, culturale ed economica dell’Italia”. Con questa riflessione del relatore Vincenzo Buono, segretario cittadino del Pci per venti anni (dal 1971 al 1991), ha avuto inizio l’incontro-dibattito sul tema “Meriti e demeriti del Pci” che s’è svolto ieri sera (sabato, 9 aprile), nell’ambito del programma annuale dell’attività culturale, a cura della locale associazione culturale “La Fucina”. Al convegno, che s’è svolto nella sede del circolo culturale, in via Vico Madonna delle Grazie, hanno partecipato, oltre al segretario Buono, il prof. Domenico Lascaro, Giovanni Finamore (vigile urbano in pensione), Tommaso Buono, Vito Simonetti, Domenico Laterza, ex vice sindaco del Comune di Miglionico e Mario Salerno, ex segretario cittadino della Dc (Democrazia cristiana). “Per oltre quarant’anni – ha sottolineato il relatore Buono – il Pci e la Dc sono stati i protagonisti della vita democratica dell’Italia che, sebbene con ruoli diversi, hanno contribuito a far crescere. Su questi due grandi partiti va espresso un giudizio politico  positivo”. Poi, Buono ha osservato come il merito maggiore da ascrivere al Pci sia stato quello di essersi battuto per realizzare una maggiore giustizia sociale nel Paese. Nel corso del dibattito, appassionato e palpitante, sono state ricordate alcune tappe importanti che hanno contraddistinto la vita politica italiana. In particolare, il politologo Domenico Lascaro s’è soffermato sul progetto politico del “Compromesso storico”, teorizzato dal segretario del Pci, Enrico Berlinguer e dal segretario della Dc, Aldo Moro. Si trattò di “un’intuizione geniale – ha precisato Lascaro - che ebbe il merito di avviare una proficua collaborazione tra i due maggiori partiti, al fine di risolvere alcuni problemi di fondo della società italiana”. Considerazione, questa,unanimemente condivisa dagli altri interlocutori. Da parte sua, Giovanni Finamore ha ricordato che il merito maggiore da riconoscere al Pci “è stato quello di aver affermato l’importanza della questione morale per i protagonisti della vita politica”. Quindi, Domenico Laterza ha ricordato le negative vicende di “Tangentopoli” che determinarono il crollo di alcuni partiti storici italiani. A conclusione dei lavori, sia Vito Simonetti che Tommaso Buono e Mario Salerno hanno auspicato un ritorno all’azione politica concepita come servizio e non come ricerca del potere. Quindi, per uscire dalla crisi dell’attuale sistema politico, Vincenzo Buono ha auspicato il “superamento dell’eccesso di burocrazia e l’accantonamento dei privilegi della classe politica”. Infine, Giovanni Finamore ha sostenuto che “per contrastare le degenerazioni della politica è necessario elaborare un codice etico di comportamento”.  E il politico che sgarra? “Dovrà essere messo nella condizione di non svolgere più alcuna azione politica all’interno delle istituzioni”, ha puntualizzato Finamore. P. S. Carissimo prof, anche a nome dei miei familiari, ti ringrazio vivamente per la bellissima sorpresa che ci hai regalato con l’annuncio in prima pagina della promessa di matrimonio tra Rossana e Orazio. Ti abbraccio. Giacomo Amati

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