MIGLIONICO.
Allarme da parte dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità)
sul problema dell’inquinamento ambientale. Nei giorni scorsi, su
questo drammatico fenomeno, è stata pubblicata un’accurata
indagine effettuata dall’ Oms, fondato 60 anni fa (nel 1946), ma
reso operativo nel 1948, con sede a Ginevra (Svizzera). Ebbene,
l’agenzia speciale per la salute dell’ONU (Organizzazione delle
Nazioni Unite), nata nel 1945, come organizzazione
intergovernativa a carattere mondiale, cui aderiscono ben 193
Stati del mondo, ha dimostrato, in modo oggettivo, con la
pubblicazione del suo ultimo rapporto sull’ambiente e malattie,
che nel mondo, ogni anno, muoiono “12,6 milioni di persone a
causa delle radiazioni, dei cambiamenti climatici e
dell’inquinamento ambientale, sia dell’acqua che dell’aria e del
suolo. Di tali decessi, la maggior parte si verifica nei Paesi
asiatici; 1,4 milioni di decessi, invece, si registrano in
Europa”. I più colpiti sono i giovanissimi e gli anziani. In
particolare, “1,7 milioni di bambini, al di sotto dei cinque
anni, muoiono a causa dell’ambiente malsano che li circonda
(soprattutto nei Paesi più poveri); 4,9 milioni, invece, sono
gli adulti d’età compresa tra i 50 e i 75 anni”. Il rapporto,
inoltre, dimostra che chi è povero economicamente vive meno a
lungo. Infine, l’indagine evidenzia che “alla lunga lista delle
cause di morte si aggiunge anche un altro elenco altrettanto
cospicuo: è quello delle malattie non necessariamente mortali”.
Soluzioni? Ebbene, secondo l’Oms l’uomo deve imparare ad usare
solo le “energie pulite ed adottare azioni virtuose in settori
chiave come l’agricoltura e l’industria”. Di più, bisogna
limitare la “diffusione del tabacco”. Si tratta di azioni
concrete e fattibili. Basterebbe volerlo veramente. Giacomo
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