MIGLIONICO.
Un’assemblea pubblica sul tema del referendum antitrivelle,
volta a piegare le ragioni del “Sì”, è stata convocata dal
sindaco Angelo Buono per dopodomani, mercoledì 23 marzo, alle
19, nell’auditorium del Castello del Malconsiglio. La Basilicata
è una delle nove Regioni promotrici del referendum (le altre
otto, sono Puglia, Calabria, Campania, Marche, Molise, Sardegna,
Liguria e Veneto) che ha l’obiettivo di cancellare la norma che
attualmente consente alle società petrolifere di estrarre
petrolio e gas entro le 12 miglia (22 chilometri) marine dalle
coste italiane, senza limiti di tempo. L’assemblea sarà
presieduta dal presidente del Consiglio regionale di Basilicata,
Piero Lacorazza che illustrerà le ragioni della scelta
referendaria della nostra Regione e i motivi del “Sì” al
referendum del prossimo 17 aprile. Giova precisare che sul tema,
nei giorni scorsi, è scesa in campo anche la “Cei” (Conferenza
episcopale italiana), annunciando di sostenere i motivi del “Sì”
che, sostanzialmente, richiamano i temi della difesa
dell’ambiente. In particolare, mons. Filippo Santoro,
arcivescovo della diocesi di Taranto, citando l’enciclica papale
“Laudato Sì”, osserva che le “piattaforme petrolifere al largo
delle coste dell’Adriatico e dello Ionio sono un’ulteriore
aggressione ad una realtà già fragile e vanno a intaccare la
vocazione legata al mare, al turismo ed alla pesca di un
territorio già ferito”. Resta da precisare che all’interno del
Pd non è emersa un’unica linea politica: il partito, a livello
nazionale, è spaccato in due tronconi, con il leader Matteo
Renzi che è per l’astensione al referendum, mentre le nove
Regioni promotrici della consultazione referendaria, ovviamente,
sono a favore del “Sì”. Insomma, su questo tema il Pd è il
partito del “tutti contro tutti”, con l’ex presidente del
Consiglio dei Ministri Romano Prodi che ha annunciato che voterà
“No”, precisando che “ è assolutamente necessario avere una
produzione nazionale del petrolio. Se non lo estraiamo noi,
nello stesso mare, lo fanno gli altri. Bisogna salvaguardare gli
investimenti fatti”. Di diverso parere, invece, è l’on. Civati
che dice: “I vescovi dimostrano più coraggio del Partito
Democratico. Sul referendum il Pd ha una posizione più arretrata
di quella della Cei. Mentre per i vescovi è necessario informare
i cittadini, per il Pd, invece, bisogna oscurare o astenersi”.
Giacomo Amati |