MIGLIONICO.
C’è malumore tra gli olivicoltori miglionichesi. L’Ue (Unione
europea) ha dato il via libera all’importazione, senza il
pagamento del dazio, a 70 mila tonnellate di olio d’oliva
tunisino in Europa. Trentacinque mila tonnellate arriveranno
subito (entro il 2016); le altre 35 mila tonnellate, invece,
arriveranno nel prossimo anno. Si tratta di una quantità di olio
che andrà ad aggiungersi alla quota “dell’oro giallo” (altre
sessantamila tonnellate), già importata negli anni precedenti.
C’è il timore che tale iniziativa faccia svalutare il mercato
oleario italiano e, di conseguenza, anche quello dei contadini
miglionichesi che producono olio biologico. Non a caso,
Miglionico ha ottenuto il prestigioso riconoscimento attestato
dal premio “Città dell’olio”. Inoltre, si ipotizza il rischio di
alimentare le sofisticazioni del prodotto. Da qui la protesta
sia degli olivicoltori sia delle associazioni degli agricoltori.
Proteste che, in verità, sono state condivise dal ministro
italiano delle “Politiche agricole”, Maurizio Martina che ha
dichiarato di essere “fermamente contrario a qualsiasi aumento
permanente del contingente di olio importato dalla Tunisia”. Di
diverso parere, invece, è l’europarlamentare lucano, Gianni
Pittella che ha osservato come la questione dell’olio tunisino
non possa avere alcuna incidenza e nessuna ripercussione
negativa sul mercato dell’olio italiano, precisando che ci sarà
un “impatto zero”. Per la precisione, il presidente del gruppo
dei socialisti e dei democratici ha detto che le “35 mila
tonnellate di olio tunisino rappresentano il 2,2% della
produzione europea, quindi nulla”. Infine, il parlamentare
europeo lucano ha puntualizzato che “bisognava dare un segnale
alla Tunisia che è l’unico Paese che sta impedendo la
penetrazione dell’Isis in Europa”. Giacomo Amati |