MIGLIONICO.
Le imminenti elezioni amministrative, in programma in parecchie
città italiane, e l’approvazione definitiva della legge sulle
Unioni civili, continuano ad animare il dibattito politico, a
livello nazionale. In particolare, è in seno al Pd che il
dialogo politico tra le due “anime” del partito (gruppo di
maggioranza e di minoranza) sconfina in un’aspra polemica. Alla
vigilia delle primarie che decideranno i nomi dei candidati
sindaci è ancora “l’ombra” di Denis Verdini e del suo sostegno
offerto al Pd ad agitare le acque. Sembra che parecchi iscritti
al movimento politico “Ala” vogliano partecipare alle primarie
per sostenere i candidati scelti dal segretario Matteo Renzi. Si
tratta solo di un’ipotesi, eppure è servita a scatenare il caos.
Al punto da indurre Gianni Cuperlo a definire quello di Verdini
un “abbraccio mortale”. Da qui l’intento di contrastare la
“deriva centrista” del Pd. Da parte sua, Roberto Speranza
sottolinea che il Pd sta diventando una nuova “Casa delle
libertà”. Mentre l’ex segretario Pier Luigi Bersani,
rivolgendosi direttamente al segretario Matteo Renzi, dice: “Non
abbiamo bisogno di Verdini. Renzi deve scegliere tra l’essere
quello che rottama o quello che resuscita”. Parole esplicite che
esprimono il malumore crescente della sinistra del Pd. L’altra
“mina” che può far saltare l’equilibrio raggiunto per
l’approvazione al Senato delle legge sulle Unioni civili è
costituito dalla riforma delle adozioni, su cui il Pd vuole
presentare una modifica che allarma la componente dei cattolici
in seno al partito. Insomma, polemiche e malumori sono
all’ordine del giorno all’interno del Pd. Incombe lo “spettro”
della scissione? Giacomo Amati |