MIGLIONICO.
L’approvazione in Senato, con 173 voti a favore e 71 contrari,
della legge sulle Unioni civili, che adesso passerà all’esame
della Camera dei deputati, per l’approvazione definitiva, ha
finito con l’innescare un’altra furiosa polemica in seno al Pd
nazionale. A scatenarla sono state alcune dichiarazioni dei
senatori che fanno capo al sen. Denis Verdini, ex braccio destro
di Silvio Berlusconi. Si tratta del gruppo “Ala”. In
particolare, il sen. Lucio Barani, nel sottolineare l’importanza
del voto favorevole espresso dai 18 senatori, ex di Forza
Italia, ha precisato che, ormai, il suo gruppo “sta nella
maggioranza che sostiene il Governo Renzi”. Ne è seguita la
polemica, con la minoranza del Pd che ha subito fatto sapere che
è necessario liberarsi “dall’abbraccio mortale” di Ala. E l’on.
Roberto Speranza ha aggiunto che tale sostegno politico va
“rottamato”. “L’allargamento a Verdini – ha puntualizzato il
parlamentare di Potenza – oggi, non è una necessità, è una
scelta politica da evitare. Un errore gravissimo. Perché
caricarsi un residuo del peggior berlusconismo”? Poi, l’on.
Speranza ha aggiunto che il Pd “non può attrarre tutti in modo
indistinto, con le porte girevoli del trasformismo spalancate”.
Infine, facendo riferimento al premier Matteo Renzi, ha
osservato: “C’è troppa arroganza in giro. Servirebbe molta più
umiltà. L’arroganza non trasmette un messaggio positivo al
Paese”. Da qui l’interrogativo: nel Pd incombe ancora il rischio
della scissione? Giacomo Amati |