MIGLIONICO.
“Le donne non sono felici”. E, comunque, “lo sono meno degli
uomini”. Un paradosso? E’ la sorprendente “verità” affermata da
due studiosi dell’università della Pennsylvania, negli U. S. A.
(Stati Uniti d’America), a conclusione di una loro ricerca
sociologica. Secondo i due ricercatori universitari, il livello
complessivo di felicità delle donne è sceso negli ultimi
quarant’anni. Il calo del livello della felicità femminile
prescinderebbe dal fatto che le donne abbiano o meno figli,
dalla situazione economica, dallo stato di salute, dal lavoro
che viene svolto e dall’essere o meno sposate. A parere dei due
studiosi, le donne “iniziano la loro vita più soddisfatte degli
uomini, ma lo sono di meno verso la conclusione della loro
esistenza. La felicità matrimoniale delle donne scende al di
sotto di quella degli uomini intorno ai 39 anni; verso i 41anni
cala la soddisfazione economica; a 44 anni, le donne sono più
insoddisfatte degli uomini rispetto a ciò che hanno raggiunto. A
47 anni, poi, le donne sono generalmente meno felici della
propria vita di quanto lo siano gli uomini e la curva continua a
scendere. Per gli uomini, invece, la curva, ad un certo punto,
risale: verso i 50 anni, i destini si dividono. Come se
l’emancipazione fosse diventata un’altra forma di schiavitù”.
Che dire? Ebbene, a riguardo, alcuni psicologi, più che di
infelicità, parlano di stanchezza, a causa dei molteplici lavori
quotidiani svolti dalle donne. Nella società d’oggi, le donne
“si sono accollate molti ruoli che hanno reso la vita più
faticosa, con un carico maggiore di aspettative e con più
possibilità di restare deluse”. In pratica, a causare
l’infelicità delle donne ci sarebbero i troppi ruoli da
ricoprire: da quelli domestici all’attività lavorativa; dalla
vita di coppia alla cura di sé e dei figli. In definitiva, nella
società odierna, la donna è come se fosse costretta a lottare su
una “barricata” o a resistere in “trincea”. Spesso, da sola,
purtroppo. Il tutto, per essere semplicemente “visibile”.
Eppure, si usa dire che la “felicità è la poesia delle donne”.
Ma cos’è la felicità? E’ una piccola cosa? “E’ come un’ape –
diceva il poeta Trilussa – che si posa sul fiore, lo succhia e
se ne va. E’ una piccola cosa”. Giacomo Amati |