MIGLIONICO.
Soli, forse, ma connessi, sicuramente. E’ la nuova condizione di
vita della società d’oggi, ove predomina l’uso del cellulare e
del collegamento a Internet. Ovunque, nella maggior parte degli
ambienti, ad eccezione del luogo sacro della chiesa, da un po’
di tempo, non si vede altro che una scena dominante: le persone
che parlano tramite telefonino. La tendenza si sta diffondendo
anche a Miglionico. Per strada, nei negozi, in auto, anche se si
è alle prese con la guida della stessa. Per non parlare del
campo sportivo: sugli spalti, in pratica, sembra che la visione
della partita sia solo un accessorio, un episodio secondario,
quasi un semplice pretesto: la maggior parte degli spettatori
pare indaffarata a parlare al telefonino, non solo durante
l’intervallo tra il primo e il secondo tempo della partita, ma
per lunghi tratti della stessa. Si capovolge lo scenario: i
protagonisti non sembrano essere più i calciatori in campo, ma
gli spettatori in tribuna: sono loro a dominare la scena con i
frenetici colloqui telefonici. Ci si mette persino in disparte
pur di rispondere allo squillo del cellulare. Sembra quasi che,
di fronte al telefonino, tutto diventi secondario. Persino il
colloquio con un amico. La stessa scena, più o meno la si vive
in casa, nella propria abitazione, ove, pare quasi di vivere “in
ritiro”, come fanno i calciatori che, prima di disputare una
partita di calcio importante, si isolano per raggiungere il
massimo della concentrazione. Con la differenza che ai
calciatori, questa situazione capita una volta ogni tanto;
invece, per tutti gli altri, tranne le dovute eccezioni (si
capisce), accade di frequente, ormai. Eppure, a fronte di questa
situazione comunicativa così frenetica, sembra che, nella
società italiana, ma non ancora in quella miglionichese, si stia
diffondendo la tendenza alla vita in solitudine. Alcune ricerche
sociologiche, a tal proposito, parlano di un fenomeno denominato
“ritiro sociale”, che si starebbe diffondendo e riguarderebbe,
in modo particolare, parecchi adolescenti: vivrebbero, da
isolati, nella loro stanza, denominata la “torre”, ove
trascorrerebbero la maggior parte del loro tempo libero
“incollati” al monitor del computer. Senza contatti sociali
significativi, ma in compagnia di Internet. Giacomo Amati |