MIGLIONICO. Per le
famiglie miglionichesi che hanno l’obbligo di iscrivere i propri
figli alla prima classe della scuola primaria del locale
istituto comprensivo, “Don Donato Gallucci”, in vista del
prossimo anno scolastico (2016/2017), è giunto il momento di
scegliere il modello scolastico che, sotto il profilo
organizzativo, sia più efficace e funzionale alla formazione
della loro personalità.
Alla luce
delle scelte fatte negli anni scorsi, l’orientamento prevalente
dei genitori è quello di scegliere tra due modelli di curricolo
scolastico: il primo è rappresentato dalle 27 ore settimanali;
il secondo, invece, è quello delle 40 ore settimanali, detto
anche “Tempo Pieno” o “Tempo Lungo”. Il modello delle 27 ore
comporta, per i bambini, una frequenza scolastica che avviene
soltanto in orario antimeridiano (dal lunedì al sabato); invece,
il modello del “Tempo Pieno” implica una frequenza scolastica
giornaliera di otto ore, comprese quelle della mensa scolastica,
dal lunedì al venerdì, con il sabato libero, da vivere
completamente in famiglia. Quali sono, in sostanza, le
differenze essenziali tra le due opzioni? Ebbene, in estrema
sintesi, va precisato che il modello delle 27 ore rappresenta la
scuola dell’insegnante “tuttologo” ed “onnisciente” . Un modello
di insegnante che è poco coerente con l’odierna società della
conoscenza. In altre parole, oggi, al cospetto di un sapere
sempre più complesso che non richiede di essere acquisito
passivamente, ma conquistato dall’alunno, la funzione docente
non si esplica più con un semplice e banale atto di trasmissione
delle nozioni, ma favorendo la “scoperta” del sapere da parte
del bambino. In pratica, il processo di
insegnamento-apprendimento richiede all’insegnate una conoscenza
approfondita e strutturale di ciascuna disciplina di studio.
Competenza, quest’ultima, che, francamente, non può essere
garantita, tranne le dovute eccezioni (la maestra Rosa Uricchio
e l’ins. Pino Mercurio, ad esempio, sono stati dei super
docenti, capaci di insegnare tutte le discipline del curricolo),
da un solo insegnante. Ne discende l’opportunità di affidare a
più figure di insegnanti la responsabilità del processo di
insegnamento-apprendimento. Ed è proprio il modello del Tempo
Pieno, con la presenza di almeno due insegnanti, che si dividono
equamente le discipline di studio, a rispondere meglio a tale
necessità. La scuola a “Tempo Pieno”, con le 40 ore settimanali,
quindi, rappresenta il modello scolastico più convincente, per
almeno tre ragioni essenziali. La prima: consente di realizzare
meglio il principio pedagogico dell’unitarietà del progetto
educativo, mettendo in atto l’unitarietà tra il processo di
insegnamento-apprendimento che avviene al mattino e quello da
attuare al pomeriggio. La seconda: è indubbio che il T. P. offre
all’alunno la possibilità di usufruire di tempi di apprendimento
decisamente più distesi e coerenti con la didattica della
“scoperta”, quella “laboratoriale”, per intenderci, che è volta
a favorire la conquista del sapere da parte dell’alunno e non
l’accumulo delle semplici nozioni. La scuola, del resto, punta
non a riempire, ma a formare la testa del bambino. La terza: Il
T. P., infine, permette di soddisfare un’importante esigenza
sociale, quella, in particolare, delle famiglie che, per varie
ragioni, si dovessero trovare nella condizione di affidare i
loro figli alla cura dell’istituzione scuola per un tempo lungo
nel corso della giornata. In definitiva, il Tempo Pieno
rappresenta un’idea forte e valida di scuola. L’attualità del T.
P. è indiscutibile per la sua capacità di rispondere alle
esigenze educative della società e dei bambini di oggi. E’ un
valore aggiunto per la nostra scuola. Da qui l’auspicio che
possa essere scelto dai genitori, in continuità col progetto
pedagogico iniziato sette anni fa proprio da quella Maestra con
la “M” maiuscola che risponde al nome di Rosa Uricchio che, pur
avendo, al massimo livello, le competenze per insegnare tutte le
discipline del curricolo, preferì fare, opportunamente e con
saggezza, la scelta del Tempo Pieno. Giacomo Amati |