Giacomo Amati

GIACOMO AMATI

29.01.2016

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MIGLIONICO
La passione civile perde sempre più consistenza
 

MIGLIONICO. La passione civile per l’impegno politico perde sempre più consistenza, soprattutto tra i giovani, all’interno della comunità miglionichese: sembra quasi che stia vivendo una fase crepuscolare. Tra le cause che ne hanno determinato questa sorta di decadenza, il prof. Domenico Lascaro, nell’articolo “Cogito ergo sum”, pubblicato su “Miglionicoweb” la scorsa settimana, ne indica due: la crisi dell’ideologia e quella dei valori. Analisi ineccepibile e condivisibile. Ma, a quali conseguenze può portare questo disimpegno? Ebbene, penso che il rischio maggiore sia rappresentato da un’inquietante condizione  di “nichilismo”, ovvero, da un incombente stato di deresponsabilizzazione. Atteggiamento, quest’ultimo, deleterio al massimo, proprio di chi vive in una situazione di passività e tende a delegare ad altri, a poche persone, il compito di risolvere i molteplici problemi della società d’oggi. In altre parole, si corre il pericolo della rassegnazione e di annegare nella cosiddetta “società liquida”, senza legami duraturi, caratterizzata da ciò che non ha valore e tende ad evaporare: non a caso, del resto, le relazioni sociali si vanno progressivamente decomponendo persino nei piccoli ambienti di lavoro, ove, di norma, dovrebbe regnare, tra le persone che ne fanno parte, lo spirito di gruppo, il senso della collaborazione e il valore dell’amicizia. Invece, prevalgono le stupide rivalità, l’antagonismo e l’individualismo esasperato, al punto che nessuno sembra fidarsi più di niente e di nessuno. Dilaga il “pensiero debole”, che disconosce i valori tradizionali (quelli assoluti, cioè validi per tutti e per sempre). Si fa strada il pensiero inconsistente di chi immagina di essere sempre nel “giusto” e nel “vero” solo perché tende ad identificare questi principi con le proprie convenienze del momento. Conclusione: si rischia di vivere in una condizione permanente di “precarizzazione”. Si può andare avanti così? Assolutamente no! Serve il ritorno ai valori condivisi, quelli che, del resto, sono stati a fondamento della nostra Costituzione: la democrazia, la libertà, la giustizia, la fratellanza, la pace, la solidarietà. Ciascuna persona, nel suo piccolo, ne può essere artefice, ispirando il proprio comportamento ai principi su indicati. Giacomo Amati

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