MIGLIONICO.
A Matera e in altre città italiane, da alcuni giorni, è in atto
una vera e propria mobilitazione, denominata “Sveglia Italia”
che ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul
tema della parità dei diritti per le coppie di fatto dello
stesso sesso. In pratica, sull’argomento si confrontano due
diverse concezioni della vita sociale: una è quella che reclama
il riconoscimento di nuovi diritti, attraverso l’approvazione di
una legge, per salvaguardare sia le unioni civili per le coppie
omosessuali sia le unioni di fatto per gli eterosessuali. In
prima fila, per il riconoscimento di questi diritti, una
“conquista di civiltà”, ci sono le forze politiche di sinistra,
unitamente alle associazioni “Arcigay” e “Arcilesbica”. Un’altra
parte della società italiana, invece, quella più tradizionalista
e conservatrice, si batte per mantenere la “famiglia
tradizionale”, cioè quella formata da uomo e donna. Intanto,
sull’argomento, la senatrice del Pd, Monica Cirinnà ha
presentato in Parlamento un’apposita legge, contro i pregiudizi:
vuole inneggiare sia alla libertà di espressione sessuale sia
alla tutela della dignità della persona umana. C’è da augurarsi
che il confronto in atto non sconfini in un conflitto politico
insanabile, spesso, causa di fratture sociali, di cui,
francamente, non se ne sente il bisogno. “Il muro contro muro”,
francamente, non gioverebbe proprio a nessuno. In definitiva,
c’è da sperare che in Parlamento si arrivi a un punto di
incontro tra le forze politiche, nella consapevolezza che non è
giusto “difendere un tuo diritto se neghi quello altrui”. Senza
dimenticare il basilare principio giuridico che dice: “La
libertà di ciascuno finisce dove comincia quella dell’altro”. Un
caro saluto. Giacomo Amati |