MIGLIONICO.
Le immagini del centro storico cittadino non fanno più il giro
del mondo. Motivo: le due “webcam” che tre anni fa, a
cura del Comune, furono installate lungo via del “Corso” con
l’obiettivo di riprendere continuamente, 24 ore su 24, i
suggestivi luoghi del centro storico, da piazza Popolo a piazza
Castello, sono state disattivate, a causa di un “blackout”,
determinato da un violento temporale estivo che “oscurò” tutto
il sistema delle comunicazioni telefoniche esistenti nella zona.
Da allora, tra la delusione soprattutto dei concittadini
miglionichesi che, per motivi di lavoro, risiedono all’estero
oppure nelle altre città italiane, quel suggestivo sistema di
comunicazione via Internet, purtroppo, non è stato ancora
ripristinato.
Da qui la voce di protesta del locale gruppo consiliare di
minoranza del M5S che, con una nota scritta rivolta al sindaco
Angelo Buono (Pd), chiede “un pronto intervento del Comune volto
al ripristino del servizio trasmissione webcam comunale e, ove
necessario, la sostituzione delle telecamere eventualmente
danneggiate”. Inoltre, nella lettera indirizzata al primo
cittadino, i consiglieri comunali “grillini” sottolineano come
tale servizio rappresenti un “momento di condivisone della vita
cittadina o di mera compagnia per i cittadini costretti a vivere
nelle proprie abitazioni per ragioni di salute”. Giova precisare
che il Comune, per attivare tale servizio, utilizzò un
finanziamento di circa 15 mila euro, prelevandolo non dal
bilancio comunale, ma dalle economie scaturite dal progetto
esecutivo relativo all’installazione dei pannelli solari su
cinque edifici comunali. Da parte sua, il sindaco Buono assicura
il ripristino del servizio che sarà “attivato ed adeguatamente
potenziato nel giro di un mese, in coincidenza con la
conclusione dei lavori di riqualificazione di piazza “Unità
d’Italia”. In tal modo, le storie di vita sociale, che si
svolgeranno nel centro cittadino, continueranno ad essere
“raccontate” senza “filtri” e in tempo reale dagli “occhi”
indiscreti delle “webcam”, come chiedono tanti cittadini, per
l’emotività che le immagini suscitano. Saranno “sguardi” che, in
fondo, come dei “dipinti”, evocheranno la storia del paese.
Senza alcuna finzione. Giacomo Amati |