MIGLIONICO.
Col voto unanime del Consiglio comunale è stato deliberato
l’istituzione del registro delle unioni civili. La maggioranza
di centrosinistra che sostiene il sindaco Angelo Buono (Pd) e il
gruppo di minoranza del M5S hanno raggiunto un accordo in tal
senso, ritenendolo un «segno di civiltà e di inclusione».
Adesso è anche operativo il documento giuridico che ne
disciplina il relativo regolamento che è costituito da 6
articoli. In sintesi, ecco cosa stabilrseeno. Il primo afferma
che il registro ha il fine di «superare situazioni
discriminatorie e favorire il processo d’integrazione nel
contesto sociale della comunità». Inoltre, esso non
«interferisce in alcun modo con la vigente disciplina normativa
in materia di anagrafe e stato civile».
Il secondo articolo ne esplicita l’es-senza, spiegando che è
considerata unione civile «il rapporto tra due persone
maggiorenni, di sesso diverso e dello stesso sesso, che non
siano legate tra loro da vincoli giuridici (matrimonio,
parentela)». Il terzo spiega le modalità d’iscrizione nel
registro, precisando che «deve essere richiesta espressamente,
in forma scritta, personalmente e congiuntamente da due persone
che dichiarino di coabitare e di essere legate tra di loro da
vincoli affettivi, contraddistinti da reciproca assistenza
morale e materiale». Il quarto articolo, invece, riguarda le
modalità di cancellazione dal registro: stabilisce che «essa può
essere disposta d’ufficio ovvero su comunicazione di una o di
entrambe le parti interessate». L’articolo cinque precisa che
«l’attestato di unione civile viene rilasciato ai soli fini del
riconoscimento di diritti e benefici previsti per legge».
Infine, il sesto chiarisce che «il presente regolamento entra in
vigore il quindicesimo giorno successivo alla data di
pubblicazione all’albo pretorio della deliberazione» da parte
del Comune.
L’approvazione del registro delle unioni civili da parte del
Comune è stata apprezzata sia dal presidente della commissione
regionale delle Pari opportunità, Angela Blasi, sia dal
presidente dell’associazione arcigay di Basilicata, Nadia
Girardi, che dal locale movimento politico “Progetto Comune”,
coordinato da Giulio Traietta. Giacomo Amati |