MIGLIONICO.
Tenero. Come un agnellino. Quasi una vittima da sacrificare. Il
Miglionico ha subito la seconda sconfitta (1-2) casalinga
consecutiva nella sfida col Tursi Rotondella al termine di una
partita che, con un po’ d’esperienza in più, avrebbe potuto
tranquillamente chiudere in parità, in virtù dell’andamento
equilibrato del gioco che ha caratterizzato soprattutto il
secondo tempo. Dopo aver chiuso la prima frazione di gioco in
svantaggio di un gol, nella ripresa, la squadra di mister
Michele Fontana ha avuto il merito di intensificare la sua
azione offensiva, pervenendo al provvisorio pareggio grazie al
gol in mischia, firmato da Lorenzo Ramundo, sugli sviluppi di un
calcio di punizione calciato con maestria dal talentuoso
Francesco Nicoletti. Sembrava che il match dovesse finire in
parità, ma, nei minuti finali, i miglionichesi si sono disuniti,
perdendo compattezza e finendo col subire il gol della
sconfitta, a seguito di un tiro rasoterra da fuori area
dell’attaccante Lavecchia che ha sorpreso il giovanissimo
portiere miglionichese Gabriele Auletta. Cosa non ha funzionato
nel Miglionico? “Ci è mancata l’esperienza nella gestione dei
momenti cruciali della partita – sottolinea il dirigente
accompagnatore Giovanni Pizzolla – nel primo tempo abbiamo
giocato un po’ sotto tono, ma ci siamo riscattati nella ripresa,
sviluppando un gioco ordinato e più incisivo”. La squadra ha
dato la sensazione di fare fatica nella produzione della manovra
offensiva: le manca, forse, la giusta fiducia in quelle che sono
le sue possibilità tecniche? “Sappiamo che la squadra è
costituita da elementi giovanissimi e la maturità è tutta da
conquistare – osserva il dirigente – per questa ragione, bisogna
avere pazienza”. In pratica, il collettivo miglionichese
evidenzia una certa timidezza e manca della giusta personalità.
Non converrebbe correre subito ai ripari? Magari, tesserando
almeno tre nuovi giocatori esperti, uno per ciascun reparto.
Giacomo Amati |