MIGLIONICO.
Due episodi riguardanti l’anagrafe dell’edilizia privata,
accaduti nei giorni scorsi, nel centro storico cittadino, il
crollo del tetto di un edificio in via “Largo S. Angelo” (senza
alcuna conseguenza per l’incolumità fisica delle persone) e
alcuni segni di cedimento di un immobile di 20 metri quadrati,
in via “S. Maria delle Grazie”, hanno indotto i consiglieri
comunali di minoranza del M5S a predisporre un “dossier” che è
stato inviato all’attenzione del sindaco Angelo Buono (Pd), del
Comando dei Vigili del Fuoco e del prefetto di Matera. In
particolare, nel documento viene segnalata la presenza,
all’interno del territorio del paese, di altri nove immobili che
“necessitano di un intervento immediato di messa in sicurezza”.
Si tratta di case “fuori uso”, fatiscenti e abbandonati, di
proprietà di privati. In relazione a tale segnalazione, il
sindaco Buono sottolinea che “l’Amministrazione comunale,
attraverso l’ufficio tecnico, ha sempre operato un monitoraggio
delle situazioni più critiche e messo in atto i provvedimenti
necessari a scongiurare il permanere di condizioni di pericolo.
Come in tutti i centri storici dei Comuni del Materano –
continua la nota del sindaco – sono presenti edifici disabitati
da molti anni, per i quali, i proprietari, a causa di complicati
assi ereditari, da decenni, non hanno messo in campo i lavori di
manutenzione e ciò ha causato un continuo e progressivo
deperimento degli immobili in questione. Per alcuni casi, da
tempo, sono state già emanate delle ordinanze che impongono ai
proprietari la messa in sicurezza delle loro case abbandonate”.
Nella fattispecie dell’edificio ubicato in via “S. Maria delle
Grazie, il sindaco osserva come , nei mesi scorsi, ci fosse già
stato un sopralluogo da parte dei tecnici comunali: la
difficoltà emersa nella ricerca dei proprietari, emigrati da
Miglionico, sin dagli anni Cinquanta, di fatto, ha causato dei
problemi al Comune. Poi, il primo cittadino precisa che “il
nostro centro storico è sostanzialmente ben tenuto, non avendo,
fortunatamente, il livello di spopolamento che ha interessato
altri paesi. Questo non ci solleva dalla responsabilità del
controllo e della messa in sicurezza degli edifici pericolanti.
Non c’è alcuna inerzia da colmare. E’ necessario salvaguardare
l’incolumità delle persone, ma l’ente comunale incontra delle
difficoltà a sostituirsi alle responsabilità private”. Quindi
l’auspicio finale: “La speranza è che la responsabilità verso
l’interesse pubblico riguardi sempre tutti, amministratori di
maggioranza e di opposizione, affinchè non si strumentalizzino
situazioni, di cui non si conoscono i fatti, per un pugno di
voti”. Giacomo Amati |