MIGLIONICO.
Ritorno al passato. Al giorno della “Congiura dei Baroni”
(1485). Venerdì 14 agosto. E’ il giorno della rievocazione del
famigerato episodio storico che fece guadagnare al castello
miglionichese, (fatto edificare nell’anno 1110, nella sua
struttura superiore, dal conte Alessandro di Andria)
l’appellativo del “Malconsiglio”. La manifestazione di
quest’anno (quinta edizione) è contrassegnato da un vero e
proprio “asso nella manica” che è rappresentato dalla
partecipazione straordinaria del talentuoso attore materano,
Domenico Fortunato che, nella circostanza, interpreterà il ruolo
del re del regno di Napoli, Ferrante I d’Aragona. In paese, che
per un giorno si trasforma completamente in un borgo medievale,
è forte l’attesa per la rievocazione di questa vicenda storica
distante nel tempo ben 530 anni. L’ appuntamento culturale
imperdibile, per chi ama la storia, è inserito nella rassegna,
“SeRestate a Miglionico 2015”, a cura del Comune. “Si tratta di
un evento – sottolinea il sindaco Angelo Buono – che viene
ritenuto, ormai, un’iniziativa culturale di prim’ordine che si
colloca tra le più importanti in ambito regionale e viene
seguita da una platea sempre più vasta di visitatori. La
manifestazione ha l’obiettivo di regalare ai presenti la
suggestione di compiere un viaggio nel tempo, riproponendo il
nostro centro storico con i colori, i costumi e l’animazione di
un’epoca lontana, ma alla quale siamo rivolti nella ricerca
delle nostre origini, della nostra identità, della nostra
storia”. L’iniziativa, cui partecipano circa duecento
personaggi, tra attori e figuranti, selezionati tra gli abitanti
miglionichesi, viene curata, per la regia, dall’associazione
culturale “Grandi Eventi”, diretta dalla direttrice artistica
Nunzia Decollanz, mentre la consulenza storica è affidata al
prof. Giampaolo D’Andrea e all’arch. Luigi Bubbico. In sintesi,
ecco il racconto dell’episodio storico, così come è stato
ricostruito sui libri di storia regionale. Secondo
l’interpretazione di alcuni storici, la rivolta dei baroni
dell’Italia meridionale fu organizzata contro il re di Napoli,
Ferrante I d’Aragona e contro suo figlio Alfonso, duca di
Calabria, detto il “Guercio” per la sua ferocia, entrambi
ritenuti colpevoli di aumentare la pressione fiscale sui loro
sudditi. Inizialmente, la rivolta dei baroni fu sostenuta
segretamente anche da papa Innocenzo VIII, che era in discordia
col re. La riunione dei congiurati si svolse proprio nel salone
più grande del castello, da allora, indicato del “Malconsiglio”.
Ma, grazie al lavoro di “intelligence” del controspionaggio
degli agenti “007” al servizio del re, la ribellione fu scoperta
sul nascere. Il re fece finta di perdonare i congiurati, ma poi,
li attirò in un agguato (li invitò a partecipare ad una riunione
conviviale), facendoli trucidate tutti. Il programma dell’evento
comincia in mattinata, alle 12, nel centro storico con la
suggestiva esibizione degli “Sbandieratori del Re” e la prova
d’addestramento dei falchi; prosegue nel primo pomeriggio, alle
16,30, nella corte del castello, con il ballo dei danzatori che
festeggiano il re e il volo dei falchi; si conclude in serata
con la sfilata dei baroni e la cerimonia del loro atto di
condanna. Giacomo Amati |