MIGLIONICO.
C’è un’atmosfera di quiete in casa del Miglionico calcio che,
nelle stagione agonistica che sta per cominciare, disputerà, per
il dodicesimo anno, il campionato di Promozione. Ma la calma
percepita potrebbe essere soltanto apparente. Nel club guidato
dal presidente Mimmo Grande, in realtà, si sta lavorando
alacremente per reperire le risorse economiche occorrenti per
pagare la prima rata dell’iscrizione al torneo. Servono subito
tre mila euro. L’altra metà, col medesimo importo, potrà essere
versata alla Lega calcio di Basilicata con più calma, tra un
paio di mesi. Di quelle che sono gli aspetti economici e le
prospettive tecniche del sodalizio, ne parliamo col dirigente
Giovanni Pizzolla: “Ci stiamo adoperando – dice – per allargare
la base societaria. Il futuro del calcio miglionichese è
subordinato all’entità degli investimenti economici. Con
l’ingresso in società di nuovi soci, si potrebbe contare su di
un bilancio economico più cospicuo e rassicurante. Finora, però,
l’imprenditoria locale non ha dato alcun segnale”. Potrebbe
esserci qualche altro spiraglio? “Resta la speranza – sottolinea
Pizzolla – di sensibilizzare alcuni imprenditori materani che
potrebbero mettere a disposizione nuovi e significativi
capitali”. Si tratta di predisporre un budget economico almeno
pari a quello dello scorso campionato (circa 50 mila euro). Per
quanto concerne, poi, l’aspetto tecnico, le idee sono chiare: la
squadra, che sarà guidata, per il terzo anno consecutivo,
dall’allenatore pugliese Domenico D’Angelo, e che, nella scorsa
stagione, è stata a lungo in corso per qualificarsi ai playoff,
chiudendo il campionato al settimo posto, ripartirà, quasi
sicuramente, da tutti i suoi giocatori più rappresentativi. Si
conta di rinforzarla con l’innesto di un paio di nuovi giocatori
di alto profilo tecnico. L’obiettivo che si vuol raggiungere è
quello di aspirare a competere per la promozione in Eccellenza.
Ovviamente, in mancanza di nuove risorse economiche si
rischierebbe di ridimensionare sia la rosa dei giocatori sia le
ambizioni tecniche. Giacomo Amati |