MIGLIONICO.
Da componente primario dell’alimentazione a simbolo di
pace. Il pane non solo come fonte di cibo, ma anche di
ricchezza spirituale. Del resto, non a caso, in ricordo
dell’Ultima Cena, il pane azzimo, sotto forma di ostia,
viene utilizzato al momento dell’Eucarestia.
Verosimilmente, queste considerazioni, unitamente ad
altri elementi educativi e didattici, hanno portato due
maestre materane, Filomena Pascucci e Costanza Ruzzi, in
servizio nella scuola primaria, “Giovanni Minozzi” di
Matera, a promuovere un lavoro didattico, “Il
laboratorio delle panarelle”, volto alla riscoperta
delle tradizioni pasquali, in ambito gastronomico,
nell’imminenza della festa della Santa Pasqua di
Resurrezione. I protagonisti di questo interessante
progetto educativo sono stati due maestri panificatori
miglionichesi, Antonio Centonze e Tonio Guidotti che,
nei giorni scorsi, tra i banchi della scuola primaria,
sapientemente guidata dalla dirigente scolastica
Patrizia Di Franco, hanno fatto conoscere a numerosi
alunni dell’istituto i “segreti” della buona
panificazione, producendo, tra lo stupore dei bambini,
alcuni dolci pasquali: le “panarelle”, i “coniglietti”,
le “bamboline”. Tante delizie, alcune gustate subito,
durante l’ora della ricreazione, altre portate a casa,
in famiglia, in segno di pace e di fratellanza, valori
forti della festività pasquale. Per i bambini la gioia
di assistere e partecipare a delle lezioni inedite, ma
soprattutto dal “sapore” più gustoso e “profumato”
rispetto a quelle solite, di tutti i giorni, relative ai
problemi di matematica o ai testi di italiano.
Assaggiare i prelibati dolci della gastronomia
miglionichese: che lezione! Indimenticabile. Avranno
pensato, con soddisfazione, gli alunni. Un esempio della
scuola del fare. Una scuola piacevolmente laboriosa ed
attraente. Un esempio di “Buona Scuola” auspicata dal
governo Renzi. Giacomo Amati |