MIGLIONICO.
Botta e risposta. Continua il “braccio di ferro” tra il
M5S e il sindaco Angelo Buono (Pd). Dopo una pausa di
riflessione di un paio di giorni, il gruppo di minoranza
“penta stellato” in seno al Consiglio comunale, con
maggioranza di centrosinistra, è tornato alla “carica”,
facendosi sentire con un nuovo comunicato stampa.
Il motivo che ha fatto scoppiare la “guerra”? Il
Consiglio comunale, nella sua ultima seduta, col solo
voto contrario della maggioranza di centrosinistra, ha
bocciato il piano di intervento presentato dal M5S
denominato “Tagliamo gli sprechi”, volto a far
risparmiare all’ente comunale una spesa annuale di circa
50 mila euro.
La maggioranza di centrosinistra l’ha ritenuto
“impraticabile” ed “inattuabile”. È utile osservare come
il sindaco Buono abbia precisato che l’ente comunale
«non intende rinunciare ad attuare una sana politica di
risparmio». Anzi, la «sta già attuando - ha precisato -
con la realizzazione di alcuni progetti (risparmio
energetico e pensionamento di alcuni dipendenti) che
consentiranno al Comune di risparmiare ben 180 mila
euro».
Di fronte a queste considerazioni, ecco la controreplica
del M5S.
La sintesi è in tre dati di fatto. Il primo: prendendo
ad esempio due Comuni amministrati da coalizioni pure di
centrosinistra (Grottole e Pomarico), i “grillini”
precisano che in tali enti le “indennità dei capi area
sono state stabilite quasi al valore minimo (circa 6
mila euro a Grottole per ciascun dipendente e 5.200 euro
a Pomarico); per Miglionico, invece, la spesa è di oltre
10 mila euro per ciascun capo area. Il secondo: il
Comune di Grottole «non eroga i buoni pasto». Invece, a
Miglionico «spendiamo quasi 8 mila euro all’anno per una
spesa che non è obbligatoria». Il terzo: nel Comune di
Grottole «il nucleo interno di valutazione è composto da
un organo esterno e dal segretario comunale; a
Miglionico, invece, è costituito da due organi esterni e
dal segretario comunale con, ovviamente, il doppio della
spesa».
Siamo di fronte a visioni politiche diverse: ma, quali
sono le più funzionali? Ultima questione aperta: è
quella del pensionamento di cinque dipendenti comunali
che farà scendere la pianta organica da 22 a 17
dipendenti, con un risparmio per l’ente comunale di
quasi 180 mila euro entro il 2016. Nella fattispecie,
osservano i “grillini”, dal momento che si tratta «non
di pensionamenti naturali, ma di esuberi», il Comune si
«preclude la possibilità di assumere, nei prossimi anni,
altri cinque dipendenti, impoverendo, in tal modo,
l’organico dei dipendenti». Giacomo Amati |