MIGLIONICO.
Dove sta andando la nostra cara scuola?
Quali sono le linee guida della riforma
denominata “Buona Scuola” che il governo
Renzi vuole attuare? L’appuntamento per
l’approvazione del Decreto Legge è fissato
per venerdì 27 febbraio, quando si riunirà
il Consiglio dei Ministri. Tra i punti
salienti della riforma, spicca il
provvedimento di una maxi immissione in
ruolo dei docenti (si parla di 120 mila),
con la previsione di chiudere
definitivamente l’annosa questione delle
graduatorie ad esaurimento degli insegnanti
precari. Tra le altre novità della riforma,
pare che ci sia anche la questione degli
scatti d’anzianità per tutti gli insegnati e
di merito (solo per quelli in possesso di
crediti didattici e formativi). Inoltre,
sembra che si stia predisponendo un
pacchetto di 400 ore di formazione in
azienda per tutti gli studenti del triennio
della scuola superiore (secondaria di
secondo grado). Tra le novità previste per
la scuola primaria, ci sarebbe il
provvedimento di potenziare tre discipline
di studio: la musica, l’educazione motoria e
l’inglese. Ma, al di là dei contenuti, più
delle cose che si studiano, conta come le si
studia. Nelle intenzioni del presidente
Renzi, la scuola dovrà cambiare l’Italia.
Dalla riforma dovrà emergere “l’idea
dell’Italia che vogliamo per i prossimi
trent’anni”, dice Renzi. Ma, qual è l’idea
di scuola che emerge dalla riforma? Cosa ne
pensa il pedagogista Domenico Lascaro?
Giacomo Amati |