MIGLIONICO.
Microcriminalità in azione nella comunità.
Un furto di rame è stato messo a segno nei
giorni scorsi, presumibilmente di notte, col
favore del buio, ai danni del Comune: dodici
o tredici metri di tubi in rame che regolano
la raccolta dell’acqua piovana dai tetti del
castello del “Malconsiglio”, sono stati
divelti dalle pareti di alcune torri del
maniero e portati via, per un danno
complessivo di circa 1.500 euro.
Sull’episodio delinquenziale stanno già
indagando i militari della locale stazione
dei Carabinieri, guidata dal maresciallo
Lorenzo Mele, a seguito della denuncia
presentata dal sindaco Angelo Buono (Pd).
Per individuare i responsabili del furto, un
contributo allo sviluppo delle indagini
potrebbe venire dalle immagini,
presumibilmente registrate dalle videocamere
di sorveglianza installate lungo il
perimetro del castello. Quale potrebbe
essere l’identikit dei ladri? Ebbene,
sarebbe superfluo e inutile azzardare una
qualsiasi ipotesi: il rame è un metallo
molto usato in commercio, perché duttile,
malleabile, resistente alla corrosione e
facilmente lavorabile. Può essere
agevolmente riciclato e i suoi pezzi
rottamati hanno un alto valore di recupero:
possono essere utilizzati per produrre
motori elettrici, rubinetti in ottone e
numerosi altri manufatti. Il rame è
largamente usato anche dagli artisti e dagli
artigiani per le creazioni di suppellettili
ornamentali. Giacomo Amati |