MIGLIONICO.
A caccia degli sprechi. E’ tempo di
“austerity”. In un periodo di ristrettezze
economiche è doveroso attuare una severa
politica economica di contenimento della
spesa pubblica in seno al Comune di
Miglionico. In estrema sintesi, è questo il
ragionamento, elaborato dal gruppo
consiliare di minoranza del Movimento 5
Stelle, che fa da sfondo all’iniziativa
denominata, “Tagliamo gli sprechi”. Di cosa
si tratta, per la precisione? Le spiegazioni
in merito ce le dà il consigliere comunale
Antonio Digioia, capo gruppo
“grillino” in seno alla civica assemblea,
che è costituita da una maggioranza di
centrosinistra, guidata dal sindaco Angelo
Buono (Pd). “Per arginare i rischi della
crisi economica e per ottimizzare la
gestione del bilancio comunale – osserva
Digioia – abbiamo predisposto un piano di
intervento di riduzione della spesa pubblica
che, ci auguriamo, venga discusso al più
presto in Consiglio comunale”. Vengono
proposti dei tagli alla spesa annuale? “Il
Comune – sottolinea il consigliere comunale
“penta stellato” – può risparmiare, ogni
anno, la considerevole somma di cinquanta
mila euro che potrebbe essere utilizzata sia
per abbassare le tasse comunali sia per
migliorare i servizi pubblici”. Per essere
più precisi, quali sono i presunti “rami
secchi” da tagliare? “Da un’attenta
esplorazione di quelle che sono le più
importanti voci del bilancio comunale –
spiega Digioia – bisognerebbe intervenire su
sei capitoli di spesa. La prima: riducendo
al minimo consentito dalla normativa vigente
le indennità di posizione dei tre capi area
si risparmierebbero circa 23 mila euro, a
fronte dell’attuale spesa che è di 47 mila
euro. La seconda: circa 8 mila euro possono
essere risparmiati abolendo i buoni pasti
per i dipendenti comunali (l’erogazione dei
buoni non è obbligatoria). La terza:
riducendo da tre a un solo componente il
nucleo di valutazione interna, si
risparmierebbero altri 5 mila euro. Tale
compito può essere svolto dal segretario
comunale, senza compensi aggiuntivi. La
quarta: altri 6 mila euro potrebbero essere
tagliati, abolendo l’organismo esterno per
il controllo interno di gestione. La quinta:
si otterrebbe un risparmio di circa 2 mila e
seicento euro, evitando di farsi elaborare i
cedolini delle buste paga da un ente
esterno: un adempimento che può essere
tranquillamente svolto da un dipendente
comunale. La sesta: affidando, infine, la
gestione del sito internet del Comune a un
dipendente dell’ente, si risparmierebbero
altri sei mila euro”. Può essere questa la
rotta virtuosa da seguire?
Giacomo Amati
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