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Giacomo Amati

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GIACOMO AMATI

2 Novembre 2014
  Danneggiato dal sisma dell'80 e due anni fa riqualificato
"Dopo il restauro la chiesa del Crocifisso sia resa fruibile a fedeli e turisti"
"Basterebbe aprire l'edificio religioso pure poche volte al mese" dice Mario Marinaro
(Leggi l'articolo pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno)
di Giacomo Amati

MIGLIONICO. Poco più di due anni fa, con la benedizione di mons. Salvatore Ligorio, arcivescovo della diocesi di Matera-Irsina, riapriva al culto la chiesa del SS. Crocifisso, adiacente all’annesso ex convento di San Francesco e all’ex palazzo municipale. Il sacro edificio era rimasto chiuso, perché inagibile, a causa dei danni provocati dal terremoto del 23 novembre del 1980, per ben 32 anni. La cerimonia d’inaugurazione, presenti, tra gli altri, il sindaco Angelo Buono e sua eccellenza Ligorio, rappresentò un “evento storico”, salutato con grande soddisfazione da tutti i fedeli miglionichesi. Ebbene, dal giorno della riapertura, la chiesa è stata utilizzata poche altre volte. Da qui la volontà della comunità di vederla aperta e funzionante. Ne discente l’appello a don Giuseppe Tarasco, affinchè, in assenza di elementi ostativi, valuti la possibilità di accogliere benevolmente la richiesta. “Sarebbe sufficiente – osserva Mario Marinaro – che la chiesa venisse aperta ed utilizzata anche poche volte al mese, per dare la possibilità sia ai fedeli che ai turisti di poterla visitare ed assistere, ogni tanto, alla celebrazione dei riti religiosi, nel pieno rispetto di quelli che sono le necessità organizzative della locale comunità parrocchiale”. Giova ricordare che per l’esecuzione dei lavori di ristrutturazione e di consolidamento della chiesa sono stati spesi ben 305 mila euro. Il sacro edificio ha una superficie complessiva di 420 metri quadrati, con una dimensione in altezza di 9 metri; quella del campanile, invece, è di 23 metri; inoltre, la chiesa è lunga 24 metri ed è larga 17 metri. Con i lavori di restauro furono effettuati sia un nuovo impianto idrico sia quelli elettrico, termico, audio e persino dell’anti furto. Da parte sua, l’architetto Vito Lascaro, che ne curò la direzione dei lavori, spiega che “l’intervento di consolidamento delle murature portanti fu fatto mediante l’utilizzo della fibra di carbonio”. Resta da precisare che la chiesa fu edificata nel lontano 1439, a seguito dell’assenso pontificio emesso da papa Eugenio IV. Poi, nel 1683, grazie all’opera del religioso padre Eufemio da Miglionico, il luogo di culto fu ampliato con la creazione di una piccola navata, a fianco di quella centrale. E’ utile osservare, infine, come gli elementi di arredo siano stati collocati, all’interno del sacro edificio, nel pieno rispetto delle sue caratteristiche architettoniche francescane, ispirate ad un’estrema semplicità ed austerità, tanto che pure i corpi illuminanti risultato essere il più possibile neutri, benchè funzionali. Giacomo Amati

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