MIGLIONICO.
E’ il giorno d’esaltazione della santa Croce
di Cristo. La Chiesa cattolica, domenica 14
settembre, ne celebra la ricorrenza e i
fedeli miglionichesi che si recheranno nella
chiesa Madre di Santa Maria Maggiore per
partecipare alla celebrazione della santa
messa (alle 11), a cura di don Giuseppe
Tarasco, potranno ammirare, nel foglietto,
“La Domenica”, che viene distribuito ai
presenti, la sacra Immagine del Crocifisso
che si venera a Miglionico il 3 maggio di
ogni anno. Qual è il significato religioso
di questa celebrazione? La spiegazione ce la
offre il concittadino Mimmo Sarli,
appassionato di storia religiosa che, dagli
anni Settanta vive a Roma, ove svolge
l’attività lavorativa di bancario. “In
questo giorno – spiega – si festeggia il
trionfo della croce che è segno e strumento
della nostra salvezza. La festa ha origine
in Terra Santa nei primi secoli dopo Cristo.
Costantino, primo imperatore romano
convertitosi al Cristianesimo, aveva fatto
costruire a Gerusalemme una basilica sul
Golgota e un’altra sul Sepolcro di Cristo
risorto. La dedicazione di queste basiliche
avvenne proprio il 14 settembre dell’anno
335. A Miglionico, invece –continua Sarli –
il 3 maggio si festeggia il ritrovamento
della Croce da parte di Santa Elena (madre
dell’imperatore Costantino). L’epoca del
ritrovamento va collocato nel periodo
compreso tra gli anni 333 e 380, durante i
lavori di scavo che la Santa aveva fatto
effettuare nella zona bassa del monte
Golgota”. Cosa simboleggia la Croce?
“Esprime il senso profondo dell’essere e del
vivere cristiano- spiega Sarli – e dice
tutto sull’amore di Dio, di Cristo e di
noi”. Qual è il suo significato oggi? “La
liturgia – conclude Sarli – ci aiuta a
capire il senso cristiano della Croce:
esprime un messaggio d’amore per l’umanità,
ma anche di perdono”. Da parte sua, Nino
Comanda, quale priore della locale
confraternita del SS. Crocifisso, osserva
come l’Icona del SS. Crocifisso sia
rappresentata da una pregiata scultura
lignea, attribuita allo scultore francescano
Frate Umile da Petralia Soprana (Palermo,
1629). L’opera gli fu commissionata da Padre
Eufemio da Miglionico, come segno di
riconoscenza per lo scampato pericolo
susseguente a un terremoto che, però, non
arrecò danni alla chiesa del monastero
francescano miglionichese. “La festa del
Crocifisso – spiega Comanda – è un
appuntamento religioso importante:
rappresenta un momento di riflessione sulla
morte e sulla resurrezione di Gesù, nonché
sull’accettazione della croce quotidiana,
come capacità di vivere all’insegna
dell’altruismo e della generosità. Lo scorso
23 maggio, la nostra confraternita ha
ricevuto la benedizione apostolica, su
pergamena, da parte di sua santità, papa
Francesco. La festività del 14 settembre
coincide col diciottesimo anniversario
dell’ordinazione sacerdotale del nostro
parroco, don Giuseppe Tarasco, cui
rivolgiamo i nostri più affettuosi auguri”.
Giova precisare, infine, che il 27 aprile
del 1991, in occasione della visita a Matera
di papa Giovanni Paolo II, la sacra Immagine
del SS. Crocifisso, con una corona d’oro,
impreziosita da 25 lacrime di rubini sul
capo, donata dall’orefice miglionichese,
Mimmo Guida, fu esposta sull’altare, in
piazza Matteotti, ove ebbe la benedizione da
parte del Pontefice. Giacomo Amati |