"Una
prestigiosa rassegna d'arte che ha significato per
Basilicata un momento di autorevole promozione della
cultura, grazie alla valorizzazione di alcune preziose
opere lucane ad Expo". Con queste parole il governatore
della Basilicata, Marcello Pittella, ha voluto
manifestare il proprio apprezzamento e mettere in
evidenza il valore del progetto artistico culturale
curato da Vittorio Sgarbi nell'allestimento della mostra
"Il Tesoro d'Italia", inaugurata lo scorso 22 maggio
all'interno di Expo Milano 2015, nel Padiglione di
Eataly. Un'occasione di esemplare encomio per le
meraviglie artistiche del nostro Paese con una ricca
selezione di opere, circa 350. "Sono molto grato a
Sgarbi - ha sottolineato Pittella - e a chi ha
collaborato con lui, a partire dal lucano Gabriele
Scarcia, storico dell'arte, per il buon lavoro fatto e
per aver contribuito a rafforzare l'immagine della
Basilicata nell'ambito di Expo 2015. La rassegna di
capolavori č servita alla nostra regione e a tutte le
altre regioni d'Italia, come singolare occasione di
promozione culturale e di condivisione del patrimonio
artistico, territoriale per la provenienza ma dal valore
culturale universalmente condivisibile". La rassegna
d'arte vuole evidenziare e proporre ai visitatori una
parte dell'inestimabile patrimonio culturale regionale
italiano, con un focus su venticinque artisti attuali,
uno per ogni Regione d'Italia: Agostino da Lodi,
Ludovico Carracci, Renato Guttuso, Lorenzo Bernini,
Giovanni da Nola, sono solo alcuni degli artisti
selezionati da Sgarbi. Tra gli storici facenti parte
dell'equipe del celebre critico d'arte, anche un lucano
Gabriele Scarcia, che sottolineando il valore del
progetto, ha voluto ricordare alcune delle opere in
esposizione a Milano. "La titanica impresa di Vittorio
Sgarbi di restituire all'Italia, all'Europa e all'intero
pianeta, il biglietto da visita pių autentico ed
esclusivo della nostra Patria con una mostra di
capolavori d'arte presso l'Expo, trova un momento di
autentica esaltazione nella presenza di alcune,
preziosissime opere lucane. Primeggia fra tutte
l'elegante Sant'Eufemia in pietra di Nanto di Andrea
Mantegna proveniente da Irsina. La spalleggiano, ai lati
di una amplissima tela di Paolo Finoglio dal castello di
Conversano, due statue lignee e precisamente una Madonna
con Bambino della bottega di Giovanni da Nola
proveniente da Marsico Nuovo e un San Giovanni
Battista di uno scultore veneto di ambito donatelliano,
custodito nella matrice di Miglionico. Ad affiancare
le ultime due sculture, altrettante tele che
rappresentano rispettivamente Matera e Palazzo San
Gervasio, ovvero La giovane contadina attribuita a
Gaspare Traversi o a Giuseppe Bonito e la Natura morta
con frutta e ortaggi con tre vasi di fiori e due colombe
in volo del Maestro di Palazzo San Gervasio. Non sono le
sole presenze di Basilicata in mostra, si ricordano
difatti, proveniente dalla collezione privata di
Venceslao Di Persio di Pescara, l'olio su tela con La
moglie del banchiere del lucano Michele Tedesco e un
Capannone del contemporaneo Mimmo Centonze".
(ITALPRESSS). |