MATERA.
È stato ospitato , per la prima volta a Matera, nell'anno di capitale
europea della cultura 2019, il tour letterario estivo degli scrittori
del Premio Campiello, concorso di narrativa italiana contemporanea
organizzato dalla Fondazione Il Campiello, risultato di un'iniziativa
degli industriali del Veneto, per l'impulso della famiglia Valeri Manera.
La cerimonia di premiazione avviene a Venezia, solitamente nel Palazzo
Ducale o al Gran Teatro La Fenice.
Il primo Premio Campiello fu assegnato nel 1963, al romanzo di Primo
Levi, La tregua.
Dal 1996 è stato istituito anche il premio Campiello Giovani riservato a
giovani di età compresa fra i 15 e i 22 anni per la scrittura di un
racconto a tema libero in lingua italiana.
Quest'anno a Padova la giuria ha letto e giudicato oltre 300 libri (92 i
testi segnalati, tra cui 14 pubblicati da Einaudi) e, alla fine, ha
scelto i seguenti titoli: Il gioco di Santa Oca (La Nave di Teseo) di
Laura Pariani, La vita dispari (Einaudi) di Paolo Colagrande, Carnaio
(Fandango) di Giulio Cavalli, Lo stradone (Ponte alle grazie) di
Francesco Pecoraro e Madrigale senza suono (Bollati Boringhieri) di
Andrea Tarabbia, che nel ballottaggio finale ha superato Il dono di
saper vivere (Einaudi) di Tommaso Pincio.
A Padova annunciato anche il vincitore del premio Campiello Opera Prima:
Marco Lupo, autore di Hamburg – La sabbia del tempo scomparso (Il
Saggiatore).
I cinque finalisti della 57^ edizione del Premio sono stati presentati
al pubblico nella Casa Cava, dalla giornalista Angela Maria Salvatore.
L'incontro è stato organizzato con il supporto di Confindustria
Basilicata, con il Gruppo Tecnico Cultura e Sviluppo di Confindustria e
Fondazione Matera Basilicata 2019.
Un incontro che ha appassionato il pubblico presente che è stato
catturato dalle storie dei romanzi , dai loro personaggi ,dagli ambienti
e dai periodi storici in cui sono stati catapultati: cominciamo da Lo
stradone di Francesco Pecoraro , autore de La vita in tempi di pace(
premio Viareggio 2013), ambientato negli anni Venti di questo secolo,
nella 'Città di Dio'. Un uomo osserva dal settimo piano della sua
palazzina le vicende dello 'Stradone' , i personaggi che lo percorrono
che incarnano il ristagno della nostra società: conformismo, razzismo,
sessismo, integralismo islamico...Un ' Grande ripieno', il non senso del
nostro presente osservato da una strada che concorre a un'esperienza di
lettura illuminante, tragica ed esilarante avventura di conoscenza.
È la volta di Laura Pariani, pittrice, fumettista e narratrice, con Il
gioco di Santa Oca: ci ritroviamo nell'autunno del 1652 con un gruppo di
uomini stanchi di subire le angherie dei nobili e dei soldati che fanno
razzie nei paesi della brughiera lombarda. Il protagonista, Bonaventura
Mangiaterra, é un capopolo che affascina i suoi compagni con la Bella
Parola, una versione della Bibbia, predicando la libertà. C'è un'altra
figura affascinante in questo romanzo, una donna: Pulvara, la
cantastorie che in gioventù si era unita a quegli contadini
travestendosi da uomo. Un romanzo di ribellione e libertà , la
coinvolgente storia di un sogno di giustizia e di una donna coraggiosa
che sfida le convenzioni del suo tempo.
Carnaio di Giulio Cavalli,scrittore e autore teatrale, membro
dell'Osservatorio sulla legalità, in cui l'autore racconta la storia di
Giovanni Ventimiglia, un pescatore che da tutta la vita raccoglie
acciughe e le vende al mercato di DF,un paesino aggrappato alla costa
come tanti altri. Ma un giorno di marzo, Giovanni trova cadaveri
sbiaditi dall'acqua, tutti giovani, neri. Carnaio è un i cimitero di
carne e soldi, la profezia di un mondo che scivola verso l'orrore.
E poi Andrea Tarabbia, autore de La calligrafia come arte della guerra,
Il giardino delle mosche e Il peso del legno, in Madrigale senza suono
ci racconta la storia di un uomo solo , tormentato, il celebre principe
madrigalista, Gesualdo da Venosa, che compie un efferato omicidio da cui
scaturisce il suo inarginabile genio artistico. Da qui nasce la
scandalosa domanda sottesa al romanzo: come può il male dare vita a tale
e tanta purezza su uno spartito? Un labirinto in cui l'autore trascina
il lettore ai confini imprendibili tra delitto e genio.
E, infine, Paolo Colagrande ci accompagna nella 'vita dispari' , quella
che conduciamo tutti noi quando tentiamo di indovinare la parte mancante
delle cose. La vita dispari è l'esilarante parabola umana di un
ragazzino che vede solo una metà del mondo.E se metà fosse meglio di
tutto?
Il Premio Campiello non poteva mancare quest'anno a Matera per portare
il proprio messaggio di contaminazione possibile e virtuosa tra impresa,
letteratura e società e, allo stesso tempo, farsi a sua volta contagiare
dall'effervescente spirito culturale che qui si respira.
Il tour estivo dei finalisti prevede una decina di tappe da nord a sud
dell'Italia. Il vincitore della 57^ edizione del Premio Campiello sarà
proclamato sabato 14 settembre a Venezia sul palco del Teatro La Fenice. |