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Oggi, 29 Novembre 2016, si è tenuta a Palazzo Lanfranchi
una memorabile serata commemorativa intitolata 'Da Dante
a Pasolini.Ricordo del professor Mariano Montemurro '.
La sala era gremita di amici,alunni,colleghi, tanto che
la dirigente del Liceo Classico 'E.Duni', Patrizia Di
Franco, pur non avendolo conosciuto, ha affermato che
nell'aria si respira un'affetto per il professore che va
oltre il tempo.
_small.jpg) Parole
di grande stima sono state espresse dall'ex preside del
Liceo Classico 'E.Duni', professoressa Maria Santoro.
Conosceva Mariano perché lui era un' istituzione e la
sua vita era dedicata completamente alla scuola,tanto da
essere stato accompagnato da venerazione e benevolenza
dai ragazzi e dai colleghi anche dopo la morte. Il
professor Montemurro era sempre disponibile,presidiava
il liceo classico anche d'estate.
Ci ha saputo dimostrare che un insegnante e' per sempre.
La professoressa Santoro ha parlato del ruolo del
docente moderno all'interno della Buona scuola spiegando
che quello dell'insegnante e' uno dei lavori più belli
di ogni tempo,un lavoro che non deve far sentire mai
desueti e non deve mai far perdere la capacità di
rinnovarsi ed essere giovani con i giovani.
Durante questa serata commemorativa si è voluto
affermare il ruolo dell'insegnante che merita di essere
riconosciuto come dignitoso e di grande responsabilità.
La professoressa Santoro ha continuato a descrivere il
lavoro dell'insegnante attraverso le parole di
Pasolini:"Il lavoro del maestro è come quello della
massaia, bisogna ogni mattina ricominciare da capo...
lascio la sera i ragazzi partecipi e il giorno dopo li
ritrovo ricaduti nella freddezza . .." Si tratta di
sfumature rischiose ed emozionanti,può educare solo chi
sa cosa significa amare.
E ancora ,la professoressa,sottolinea alcuni aspetti
significativi del ruolo dell'insegnante moderno:il
miraggio della perfezione.Ogni insegnante ha a che fare
con l' imperfezione,quella personale e quella
dell'alunno, in una continua tensione verso il
meglio,questa è la caratteristica del buon insegnante.
Rousseau sosteneva l'importanza di insegnare a vivere,
di insegnare la vita attraverso le discipline ed
entusiasmare i ragazzi . È necessario un ritorno alla
pedagogia nella considerazione della centralità
dell'alunno : il lavoro dell'insegnante si rivolge
all'alunno.
Pennac parla dell'alunno che arriva a scuola con lo
zaino pieno di problemi e poi incontra un docente che
illumina il suo cammino e lo fa crescere con l'esempio
della sua vita, e con la sua cultura . Il metodo
,dunque,non è indispensabile, è la vita che educa. Si
tratta di sfumature rischiose ed emozionanti.L''emotività
significa conoscere le emozioni,essere capaci di
conoscersi e il professor Montemurro è stato un esperto
di educazione all'affettività: egli era autentico,franco
e realista ,col suo atteggiamento di apertura e la sua
capacità di ascolto.
L'intervento del professor Roberti ha focalizzato
l'attenzione sull'amore per Dante Alighieri che univa i
due colleghi-amici che, nell'affrontare certe tematiche
, si lasciavano trasportare dall'emozione in una
dimensione diversa...
Interessante è stato scoprire ,attraverso le parole del
figlio del professor Montemurro,Fjodor, l'amore del
padre per la lingua italiana e la sua difesa.
Significativo il racconto di Fjodor riguardo agli
insegnamenti del padre: il professore si faceva chiamare
babbo e non papà perchè babbo e' un vocabolo italiano,
mentre papa' è un vocabolo francese. Mariano Montemurro
difendeva la nostra lingua e ritrovava il legame che
unisce la lingua italiana alla cultura in Dante e
Pasolini.
Molto emozionante è stato l'intervento della figlia del
professor Montemurro, Nausicaa, la quale ci ha
raccontato le tre lezioni di vita che le ha impartito il
padre: la prima regola è considerare che tutto è gia'
perfetto così e noi siamo esattamente dove dobbiamo
essere, tutto e' perfetto, tutto già dato e quando ti
sembrerà di non avere niente guarda la natura perché lei
sa e ti darà quello che ti servirà; la seconda lezione è
l'ordine nel disordine e, infine, l'ultima è
l'importanza della lettura, leggere per vivere.
Quando il professore si è ammalato ha confortato la
figlia lasciandola in buona compagnia degli scrittori.
Prima di morire Mariano Montemurro ha chiesto che la
figlia leggesse....tutto. Ed è spirato mentre lei gli
leggeva una poesia di Borges.
E noi ti salutiamo, professor Mariano Montemurro, perché
'ti sentiamo immortale e neghiamo la separazione'.
Margherita Lopergolo |