MATERA.
Il 21 giugno a Matera presso il Parco del Castello, il
Movimento Riscatto avrà il compito di organizzare i
produttori lucani all’interno di un’area rurale di
accoglienza e ristorazione.
Ecco che nel giorno in cui si celebra l’inizio
dell’estate gli agricoltori si ritroveranno nello Jazzo
del Riscatto presso il Parco del Castello, proprio in
quel maniero, situato sulla collina che domina la città,
al di fuori delle mura cittadine, che avrebbe avuto lo
scopo di controllo ‘feudale’ dei terreni circostanti.
Una fortezza rimasta per sempre incompiuta grazie ai
cittadini materani che ormai stanchi delle continue
tassazioni, riuscirono ad organizzare l’assassinio del
conte Tramontano, nascosti all’ombra di un masso, oggi
noto come u pizzon’ du mal consigghj, in quella che
verrà poi chiamata Via del Riscatto e da cui prende nome
il movimento.
E non è una coincidenza che il mondo agricolo sarà
protagonista del suo tempo nutrendo, con le sue
professionalità, le sue specificità, le sue competenze,
la sua qualità un giorno così importante come la Festa
Internazionale della Musica.
La Festa della Musica è nata nel 1982 su iniziativa del
Ministero della Cultura e della Comunicazione per dare
uno spazio ai musicisti amatoriali. Oggi questo è un
evento estivo irrinunciabile per tutti i paesi del mondo
e si rivolge a un pubblico eterogeneo mescolando stili e
provenienze diverse.
In questa occasione, artisti di ogni dove si ritrovano
in tantissime città, tra le quali la stessa Matera, per
condividere momenti di gioia e conoscere altri musicisti
che ogni anno si esibiscono gratuitamente il 21 giugno.
Il Movimento Riscatto ha accettato la sfida di
stravolgere le regole dando la possibilità, ancora una
volta, al mondo agricolo di non essere spettatore
passivo ma di alimentare, nutrire questo importante
spettacolo di performance, cercando di rendere materiale
ciò che non lo è: la musica, le tradizioni, la
gastronomia.
Il Movimento Riscatto ha deciso di strutturare il suo
spazio all’interno di un’area coperta da una pineta a
latere dello luogo predisposto per il concerto che
riportasse alla memoria l’idea di uno Jazzo in festa
all’interno del quale i cittadini ordineranno i piatti
della tradizione, sosteranno e degusteranno.
Lo Jazzo rappresenta una struttura tipica dei nostri
territori, un luogo fisico destinato al lavoro,
circoscritto e delimitato da un muro in pietra o
mattoni, spesso realizzato lungo le vie della
transumanza e destinato ad accogliere le greggi
temporaneamente . All’interno era previsto uno spazio
per il ricovero e per la mungitura.
Lo Jazzo ,concepito come Agorà della vita rurale ,sarà
luogovdi condivisione con il popolo: il riadattamento di
un luogo cult proprio delle nostre zone.
Questo ‘recinto’ ,infatti , diventerà per una notte un
luogo dinamico in cui agricoltori, lavoratori, cuochi,
volontari ,incontreranno i cittadini che vorranno
nutrirsi di cibo sano e buono adattandosi ai ritmi
cangianti della festa.
Ad essere coinvolte saranno diverse aziende del
territorio, gestite da tempo immemore e tramandate di
generazione in generazione.
Aziende agricole che ,insieme a uno staff di cuochi
professionisti, concretizzeranno in piatti e prodotti
tipici le memorie della tradizione contadina, cucinate
secondo ricette tradizionali, rispettando i sapori
trasmessi nel tempo e i prodotti tutelati dal lavoro,
divenendo ancora una volta testimoni della storia della
cucina lucana e dei suoi profumi.
Sarà preparata la ‘pecora alla pastorale’, piatto figlio
della transumanza, il ‘cece nero di Pomarico’ e poi il
maiale nero allevato allo stato brado a Montescaglioso,
formaggi di Filiano, Aglianico del Vulture e tanto altro
ancora.
Quello che vedrete è solo un assaggio di quanto avverrà
nel 2019.
Un ringraziamento particolare va a tutte le aziende
presenti:
Fattorie Donna Giulia
Azienda Di Leo
Ristorante Internazionale srl di Avallone Marco –
Metaponto (MT)
Fresca Italia srl – Frusci di Avigliano (PZ)
Azienda agrozootecnica di Canterino Domenico – C.da
Cinque Bocche Montescaglioso -
Margherita Lopergolo |