IRSINA.
Sabato 18 aprile 2015 presso la sala consiliare del
municipio si e' tenuta l'ultima tappa del viaggio nel
passato di Margherita Lopergolo, patrocinato dal Gal
bradanica, che ha visto susseguirsi diversi relatori di
rilievo:dal senatore Ziccardi, allo scrittore Dilillo,
all'avv.Annamaria Amenta, ad Angelo Garbellano
all'assessore alla cultura Clementa Garzone, con la
conduzione del responsabile del diario irsinese, Lorenzo
Monteleone.
La riforma agraria degli anni '50 e' stata la più'
importante innovazione che il popolo, con il sostegno
delle istituzioni dell'epoca ,e' riuscito a conquistare.
sostanzialmente ,la riforma riproponeva su larga scala
la liberazione dei braccianti agricoli dal giogo
latifondista ma in un'epoca in cui la tradizionale
politica agraria si avviava a ritrovarsi subordinata
rispetto allo sviluppo industriale del paese.
Attraverso
le fonti archivistiche e' possibile ripercorrere e
analizzare le trasformazioni territoriali del paesaggio
rurale. Sul territorio sono evidenti i segni della
trasformazione delle strutture agricole;ciò' che balza
evidente allo sguardo attento del viaggiatore odierno e'
che le vecchie poste in disuso, vanno in rovina,come le
antiche masserie,stessa sorte tocca al patrimonio
edilizio della riforma fondiaria degli anni '50-'60.
Assoluto il degrado di borgo Taccone,sostiene il sindaco
di Irsina, Angelo Raffaele Fa vale, che loda il progetto
di rivalutazione del borgo portato avanti dall'
'Associazione borghi antichi'.
La storia e' stata accantonata, i segni tangibili e
materiali in gran parte cancellati. Lungo le vie che
fiancheggiano il Basentello, la fiumara di Venosa, il
torrente Oliveto, lo stesso Ofanto, disseminate lungo
quelle che dovevano essere i piani di bonifica degli
anni '50, le mute presenze di pietra dei borghi rurali.
Le semplici piccole costruzioni in tufo,spesso composte
da solo uno o due piani fuori terra, dagli intonaci
rossi scolorati dal tempo. Tali immobili sono li muti e
inutilizzati. Naturalmente stessa sorte tocca a quasi
tutti gli spazi che dovevano essere d'uso
pubblico:chiese rurali, scuole rurali,piazzette,ecc.
Sembra che la Basilicata sia una regione destinata a
vivere nella parentesi del domani che non arriva mai,
sostiene la consigliera provinciale alla cultura di
Matera, Avv. Anna Maria Amenta .
E continua affermando che la storia di Irsina coincide
con la riforma agraria, solo che ,mentre nel metapontino
ha prodotto benefici, a Irsina ha avuto effetti
negativi.
Interessante l'intervento dello scrittore Costantino
Dilillo, figlio dell'autore di 'Vita e scuola in un
comune del Mezzogiorno':egli sostiene che il saggio
storico della Lopergolo!' L'ambizioso progetto della
riforma fondiaria' , e' come un documentario televisivo.
C'e' una coralità' di voci appassionate che ci
raccontano un pezzo di storia. Secondo Dilillo i
braccianti non hanno identità' sociale,sono
massa,gruppo. Un paese che evolve ha bisogno di soggetti
economici che devono essere dotati di specifiche
conoscenze. La riforma doveva dare un'identità'
economica al Sud. Contemporaneamente si potenzia
l'industria al Nord deportando le masse del Sud.
il senatore Ziccardi critica aspramente alcuni dati
forniti dal giornalista Rocco De Rosa in 'Morire di
terra': 21093 condannati,40 morti,60319 arrestati. Il
senatore ci invita a riflettere sulla situazione
esistente prima della riforma: malaria,terra di
latifondo,arretratezza dell'agricoltura. Einaudi disse
che la riforma e' stato un colpo d'ariete che ha
scombussolato le cose :la nostra agricoltura diventa la
più' evoluta. L'opera della Lopergolo, afferma il
senatore Ziccardi , e' un lavoro puntuale fatto con
metodo storiografico e dimostra una grande erudizione
sull'argomento. Margherita Lopergolo |