GROTTOLE.
La leggenda dell’amor perduto. L’amor
perduto è quello incondizionato e da tanti
ostacolato, che la principessa Abufina nutrì
verso l’amato Selepino. Un manifestazione
d’amore unica e straordinaria avvenuta
nell’anno 1154 ed arrivata fino ai giorni
nostri, tramutandosi in leggenda. Una
leggenda legata al Castello di Grottole che,
per il terzo anno consecutivo, sarà
rievocata il 18 agosto a partire dalle ore
19. Il Castello ed il centro storico della
cittadina rivivranno, riportandosi indietro
nel tempo, in uno scenario reso medioevale,
con tanti figuranti in costumi d’epoca, la
storia d’amore di Abufina e Selepino.
Organizzata dal Comune di Grottole in
collaborazione con le associazioni Crypta
Folk di Grottole e Molino d'Arte di Altamura,
grazie al contributo della Regione
Basilicata, Dipartimento Politiche Agricole
e Forestali, l’evento sta assumendo di anno
in anno sempre più notorietà facendo
arrivare a Grottole tanti turisti e
visitatori incuriositi dai paesi vicini.
L'antico borgo feudale circostante il
Castello, per una giornata si vestirà di
sapori, colori, suoni e storie medioevali
trasportando quanti vi parteciperanno, in un
coinvolgente e suggestivo viaggio
per le sue
vie, attraverso spettacoli circensi, tende
saracene, arcieri e giochi medioevali. La
festa Medioevale "Cryptulae MCLIV" con i
suoi figuranti, giocolieri, artisti,
artigiani, vecchi mestieri e antichi sapori,
vuole essere momento di incontro, di festa e
di convivialità. Il giullare di corte e la
famiglia reale accompagneranno gli ospiti
della serata a conoscere la "Leggenda
dell'amor perduto". Un percorso itinerante
fra le vie del borgo che offrirà al turista
e al visitatore la possibilità di tornare
indietro nel tempo per rivivere le emozioni
di un’epoca affascinante, in uno scenario
naturale e del quale faranno parte
spettacoli di artisti di strada e
simulazioni di combattimenti caratteristici
dell’epoca medioevale. “Non ci saranno
quinte o scenografie costruite – precisa
Tania Marino una delle organizzatrici dell’
associazioni Crypta Folk, ma lo scenario
architettonico naturale di Grottole dove i
visitatori potranno assistere e muoversi
all’interno della scena e tra luci, musiche,
profumi, costumi, verranno condotti dai
personaggi in costumi d’epoca, in un viaggio
sensoriale alla scoperta del Medioevo”.
LEGGENDA di Abufina e Selepino
Guardando il colossale torrione, dalla
finestra spalancata verso il paese, nelle
notti di luna e nei mesi di primavera ed a
giugno, è facile scorgervi la bionda figura
di Abufina, la più bella e la più sfortunata
ragazza mai vissuta a Grottole. Un giorno
Abufina, bellissima dama, ricamava seduta
accanto alla finestra del torrione.
Possedeva una pelle candida come il latte.
Pensava al suo amore, Selepino, che
combatteva in terra lontana. All’improvviso,
mentre era intenta ai lavori domestici,
avvertì lo scalpitio di un cavallo. Un
messaggero portava un plico che così
recitava: “Vieni, Abufina, vieni da me; io
che uccido i nemici, me l’amore mi uccide”.
Su un bianco cavallo, Abufina partì ma il
cavallo nell’attraversare il Basento,
distratto dalle pietre luccicanti e
scivolose, s’impennò, e la bella fanciulla
fu travolta nei vortici del fiume. La
leggenda narra che il signore del castello,
per onorare la memoria della fanciulla morta
per andare incontro al suo amore, vi collocò
una lapide (di cui era possibile vedere fino
agli inizi del secolo XIX dei frammenti) con
una scritta: “Ad Abufina la bella, che
corse, cui fu dolce morire d’amore; questa
torre che fu tua dimora, parli sempre alle
genti di te. Ogni amante ti porga un saluto,
e si stringa al suo cuore l’amata…”. Ancora
oggi dal Basento, pentitosi per aver
distratto il cavallo bianco, pare che si oda
ogni tanto dal rigoglio delle sue acque il
nome di Abufina. Antonio Centonze |