MIGLIONICO.
Primo paese lucano ad insorgere! Correva l’anno 1860, quando
nella notte tra il 14 e 15 agosto, una colonna formata da circa
60 uomini guidata dall’avv. Giambattista Matera, dopo essersi
radunata ed armatasi in piazza con solo 16 fucili, partì alla
volta di Ferrandina e poi di Corleto Perticara per raggiungere
Potenza e fomentare una insurrezione nel napoletano finalizzata
alla caduta della dinastia borbonica e alla creazione di un
governo provvisorio. Le eroiche gesta di un pugno di
miglionichesi, narrate nel libro dell’avv. Girolamo Guida,
saranno ora ricordate ad imperitura memoria grazie ad un
pannello in maiolica di 160 x 200 cm posto sotto l’orologio di
piazza Popolo. Una rilettura in chiave artistica di una pagina
vibrante del Risorgimento meridionale. Un capolavoro, un pezzo
unico, realizzato dal noto ceramista materano, Giuseppe
Mitarotonda che rievoca i preparativi per la partenza del gruppo
di cittadini di Miglionico nella piazza storica del paese che
era, all’epoca, l’attuale atrio antistante la Chiesa Madre. “Il
pannello, composto da 20 formelle istoriate a mano – precisa,
Gabriele Scarcia, consigliere comunale con delega alla cultura,
affascina per la vivacità cromatica ed induce gli osservatori a
calarsi nell’atmosfera della scena per coglierne i particolari.
I segni grafici così distintivi dell’arte del ceramista,
raggiungono la perfezione grazie all’ispirazione originale.
Figure umane in contesti urbani d’altri tempi che si muovono,
gesticolano, sono ferme, ognuna assecondando un pensiero o
un’azione. Così, mentre l’attenzione s’incunea tra le persiane
aperte nell’interno di un’abitazione dove si coglie uno spaccato
di vita domestica ottocentesca, si ritrovano le atmosfere e le
situazioni familiari del nostro vissuto d’altri tempi. In uno
slargo gremito, tra la matrice dal finestrone circolare e le
colonne fiancheggianti il portale d’ingresso, lo sfondo del
Palazzo Guida e il Sedile con l’ingresso della Cancelleria, non
senza una logica rappresentativa, si animano varie scene desunte
dall’artista da fonti documentarie”.Tanti i particolari
rappresentati. Le lampade a petrolio sulle mura dei palazzi, le
attività commerciali e l’immancabile “caffè”, diventano un tutt’uno
con la piazza. Le classi sociali. Il clero. Le popolane. I
tamburellisti. I bambini. I notabili. I militi. I commercianti.
I dissidenti. Gli avversari. Gli immancabili animali, quelli che
accompagnano gli uomini nella fatica. Primeggia il capo della
cospirazione, il miglionichese Giambattista Matera (presto
componente di spicco del Governo pro-dittatoriale) che arringa
da su di uno stallo del Sedile. I pochi fucili, 16, imbracciati
dai più facinorosi con l’orologio della piazza fermo, dopo il
gravoso sisma del 16 dicembre 1857, alle ore 5:15 e non più
riparato. Uno spaccato di vita risorgimentale per onorare una
Miglionico protagonista. Antonio
Centonze |