MIGLIONICO
- Nel cinquantenario della XVII Olimpiade di Roma
1960, la cui fiamma olimpica passò per Miglionico, è
un nostalgico Mimì Daddiego a farci da
Cicerone nel ripercorrere le fasi che portarono
questo centro collinare tra le valli del Bradano e
del Basento a farsi conoscere ed apprezzare fornendo
alla formazione di tedofori una nutrita
rappresentanza.
«Per onorare Milone, fondatore del paese, la
fiaccola olimpica nel 1960, attraversò il paese. I
preparativi iniziarono addirittura l'anno prima.
Allenamenti quotidiani con il rituale di 1000 metri
in salita erano il nostro pane quotidiano. Nei
giorni antecedenti l'evento, il Coni di Matera ci
fornì di tuta, pantaloncini, scarpe bianche da
ginnastica e maglietta con il fregio olimpico. E chi
aveva mai visto tanto ben di Dio? “Com paremm bell!”
che tradotto significa: “Com'eravamo belli!” Il
giorno precedente ci portarono con un camion
militare a Metaponto. Eravamo tutti di Matera e
provincia. Sul lungomare per ospitare la Fiamma
Olimpica fu eretto un braciere a memoria anche per i
posteri ma che oggi non c'è più. Chissà dove è
finito». Con una buona memoria e dovizia di
particolari è sempre Daddiego a precisare: «Ad
accendere con la fiamma olimpica il braciere fu
chiamato il professor Lombardi, dirigente del Coni
di Matera. Il giorno successivo, dopo una sfilata
per Matera, fummo trasferiti con camion militari
ognuno al posto assegnato per la staffetta con la
fiaccola. Il mio “posto” magico fu la curva di
Stancarone a pochi chilometri dal centro abitato. A
seguire il percorso con la fiaccola quel 21 agosto,
per il chilometro successivo ci pensò Mimì
Capodagli che la cedette poi a Franco Casella
che la portò fino a Piazza Castello, gremita di
cittadini ed autorità con la presenza dell'allora
sindaco Pace e del parroco don Donato Gallucci. Il
fuoco olimpico portato da Franco Casella accese poi
la fiaccola di Tonino Labriola il quale
attraversò il paese e, tornato sulla via Appia, la
consegnò a Franco Lasalvia che a sua volta la
fece proseguire per Grottole in direzione di Roma
sulla famosa via Appia. Esperienza indimenticabile
rinverdita dalla premiazione di noi tedofori del
materano svoltasi a Matera a fine anno 2010 proprio
per festeggiare i 50 anni dall'evento. Una anno
storico il 1960 e di cui conservo gelosamente il
ricordo. Bandiera, fiaccola, custodia e persino lo
stoppino di accensione che gli addetti buttarono
nella cunetta e il cartellone che indicava il posto
di inizio staffetta sono cimeli cui tengo
particolarmente». Antonio Centonze |