.jpg) Matera.
Chi ha portato per primo la televisione
aMiglionico (1954) è stato VICIENZO ABBRIOLA
(Vincenzo Labriola). Aveva il sale e tabacchi in
piazza e faceva anche il rivenditore di
elettrodomestici. Che ressa davanti al negozio
per vedere questo piccolo cinema.
Successivamente che alle ACLI di via Municipio,
oggi via A. SARLI, si andava a vedere il
telegiornale, non è mai troppo tardi, lascia o
raddoppia, la partita di pallone, le commedie.
Era un modo per non stare più in piazza, SOTT A
RLOCIE, ma qualche ora al riparo dentro e
seduti.
Poi nelle sezioni
della D.C. e del P.C.I. Anche qualche famiglia
più danarosa si permetteva la TV in casa. Chi
veniva ospitato per vedere la TV era d’obbligo
portarsi la sedia. Il bello era che, tutto ciò
che la TV diceva, era vangelo. L’HA DITT LA
TELEVISION… Oppure: L’EGGH VIST I. L’intervallo,
le pecore, i paesaggi più suggestivi d’Italia.
Una volta abbiamo visto il nostro maestoso
CASTELLO DEL MALCONSILIO. Mai, dico mai una
volta, PUMARCH o IROTTL. Bè… permettete QUANNO
CE VO’ CE VO’. Alcuni di noi giovani erano bravi
e capaci di installare l’antenna TV e fare vari
collegamenti.
“Mi raccomando di collegare il televisore al
trasformatore-stabilizzatore e poi a girare
quella manopola al lato per trovare il canale,
TAC TAC TAC. No, mettilo sul 4 che si vede
meglio”. Il 4 non era la rete 4 ma la
posizione del cambio-frequenza. C’era solo RAI
1. Trasmetteva avvenimenti che ti inchiodavano
davanti alla TV. I funerali di PIO XXII, la
fumata nera e la fumata bianca. L’HABEMUS PAPAM.
L’elezione di PAPA GIOVANNI XXIII. Che, nel
salutare la piazza San Pietro,… “Quando
andate a casa fate una carezza ai vostri bambini
e dite che questa è la carezza del PAPA”. Il
papa del cambiamento. Il clergimen (era meglio
di quello a tanti bottoni). Non più la messa in
latino ma in italiano.
IL FESTIVAL DI
SAN REMO, che avvenimento!. Tre serate per tre
ore seduti ad ascoltare e anche giudicare sia la
canzone che l’interprete. La canzone vincitrice,
il giorno dopo, era già cantata da tutti e, se
c’era un pezzo che non si conosceva, c’era
sempre qualcuno più attento che la sapeva. Nilla
Pizzi, Claudio Villa, Achille Togliani, sapevamo
tutto di loro. Anche i vari FESTIVAL NAPOLETANI
erano molto seguiti. TUPP TUPP MARESCIA’,
CERASELLA, CHIOV A ZFFUNN. Interpretati da
Aurelio Fierro, Linda Cristian, Nunzio Gallo,
Giacomo Rondinella. Questi avvenimenti erano un
fatto di costume che coinvolgevano tutte le
famiglie.
E
poi, 1960, LE OLIMPIADI A ROMA. LA FIACCOLA
OLIMPICA PASSA DA MIGLIONICO. Per onorare MILONE,
il fondatore del nostro paese, LA FIACCOLA
OLIMPICA, attraversò il paese. I preparativi
iniziarono l’anno prima. Allenamenti e gare,
sempre 1000 metri in salita. Il giorni prima
dell’evento il CONI di Matera ci dette la tuta,i
pantaloncini e la maglietta con tanto di fregio
olimpico e le scarpe bianche da ginnastica. E
chi aveva mai visto tanto ben di Dio.
Com’eravamo belli!. COM PAREMM BELL. Il giorno
prima ci portarono con un camion militare a
Metaponto. Eravamo tutti di Matera e provincia.
Sul lungomare fu eretto un braciere che ospitò
la FIAMMA OLIMPICA, in memoria per i posteri.
Oggi non c’è più, che fine ha fatto… a chi dava
fastidio… con noi c’era anche Padre Alfonso, un
frate della Parrocchia di Cristo Re di Matera.
Che simpaticone.
Ebbe l’onore di
accendere con la FIACCOLA OLIMPICA, il braciere,
il prof. LOMBARDI dirigente del CONI di Matera.
Il giorno dopo grande sfilata per la città di
Matera. Il pomeriggio, su camion militari,
venivamo lasciati ognuno al suo posto di
staffetta, precedentemente assegnato. A me toccò
accendere la fiaccola proprio alla curva di
Stancarone e più precisamente al bivio che porta
alla stazione. Dopo 1 Km. cedetti il FUOCO
OLIMPICO a Mimì Capodogli, il quale a sua volta
a Franco Casella che la portò fino a Piazza
Castello. Erano presenti il sindaco Pace con la
giunta comunale, l’arciprete don Donato Gallucci,
il maresciallo dei carabinieri e tutta la
popolazione di Miglionico. Il FUOCO OLIMPICO
portato da Franco casella accese la fiaccola di
Tonino Labriola il quale attraversò il paese e,
tornato sulla via Appia, la consegnò a Franco
Lasalvia che a sua volta la fece proseguire per
Grottole in direzione di Roma (Via Appia). Sono
ancora oggi in possesso della FIACCOLA OLIMPICA,
la sua custodia, e lo stoppino che gli addetti
alla FIACCOLA me la spensero e lo buttarono
nella cunetta. Ho anche il cartellone che
indicava il posto di inizio staffetta. E per
finire anche la bandiera OLIMPICA. Mimì
Daddiego |