MIGLIONICO.
Sofferenza Miglionico che, come un pugile frastornato, è finito
al tappeto nella sfida in trasferta col Marmo Platano, ex Murese,
subendo un’amara sconfitta (4-1). Il terzo kappaò di seguito in
questo problematico inizio di campionato. La squadra di mister
Nicola Mongelli, con zero punti, 9 gol subiti e 1 solo
all’attivo, è in fondo alla classifica, all’ultimo posto. Dati
allarmanti, quest’ultimi: fotografano una situazione di assoluta
criticità. Che fa male. E mette in discussione la bontà del
nuovo progetto tecnico intrapreso questa estate dallo staff
dirigenziale. Un progetto fondato sull’idea di base di
utilizzare la “linea verde” nell’allestimento della nuova
squadra. Ma il tesseramento di parecchi giovani atleti, che
costituiscono i due terzi dell’organico, non sta dando i frutti
sperati. Ne discende che, alla luce dei primi risultati, tale
scelta dà la sensazione di essersi rivelata un azzardo. Un
errore, cui bisogna rimediare. Nella fattispecie della partita
di domenica, va sottolineato come l’esito finale della stessa
sia stato condizionato negativamente per il Miglionico dai due
gol subiti nei primi minuti, a seguito di due disattenzioni
difensive. Dopo aver chiuso in svantaggio il primo tempo (2-0),
nella ripresa, la squadra bianco verde rientrava in partita,
grazie al gol su calcio di rigore, siglato da Vito Rainieri,
esperto centrocampista barese, 36 anni, tesserato nei giorni
scorsi. Poi, però, nel prosieguo della gara, nel tentativo di
pervenire al pareggio, finiva con lo sbilanciarsi in avanti,
subendo le altre due reti: la prima su calcio di rigore, “al
quanto discutibile”, a parere del presidente Mimmo Grande;
la seconda, a conclusione di un’azione di contropiede.
“Nonostante la sconfitta – osserva Grande – il Miglionico ha
dato segnali di crescita sia sotto il profilo atletico sia per i
meccanismi di gioco intravisti, sebbene a tratti. Bisogna
continuare a lavorare con più determinazione”. |