MIGLIONICO.
Un simbolo. Un
podista che incarna
valori tecnici alti
nell’ambito
dell’atletica
leggera del
Materano. E’ il
maratoneta
miglionichese
Michele Finamore,
58 anni, coniugato
con Maria Ventura e
padre di tre figli,
Savio, Piero e
Dennis. Da 31 anni
lavora come autista,
alle dipendenze
della Sita e da
circa 30 anni si
dedica alla pratica
di uno sport
difficile e
complesso, la
maratona, la
disciplina olimpica
per eccellenza,
sulla distanza
classica di 42.195
chilometri. Dal 2014
è tesserato con L’Athlos
di Matera, società
dilettantistica di
atletica leggera
diretta dal
presidente Adriano
Lamacchia.
“Questo sodalizio
sportivo, che
ringrazierò a vita
– precisa
Finamore – mi
ha fatto crescere
sia come atleta che
come persona, perché
trasmette la cultura
dello sport. In
questi anni –
aggiunge – mi ha
dato l’opportunità
di fare tante
esperienze
gratificanti che
contribuiscono a
farmi vivere in una
condizione psico
fisica di benessere”.
Quali sono state le
gare più
significative
disputate finora? “Le
ricordo tutte –
precisa il
maratoneta – sia
quelle che ho corso
in ambito regionale
sia le corse, cui ho
partecipato in varie
città italiane ed
europee. Se proprio
ne devo indicarne
alcune, non posso
fare a meno di
segnalarne tre:
sotto il profilo
strettamente
tecnico, al primo
posto c’è la
“Maratona di
Valencia” (Spagna),
del 2 dicembre 2018,
la più veloce,
conclusa col tempo
di 3 ore e 30 minuti
(5 minuti a
chilometro):
rappresenta il mio
record personale”.
E le altre due
corse? “Al
secondo posto –
sottolinea – ci
metto la
partecipazione alla
“Maratona di New
York” del 5
novembre 2017,
un’esperienza unica
sotto il profilo
emotivo; infine, non
posso dimenticare la
mia prestazione alla
gara “Ultramaratona
di Roma”, disputata
sotto le stelle,
nella notte tra il
13 e il 14 luglio
scorso, per sei ore
di seguito”.
Nella circostanza,
Finamore percorse
50,500 chilometri.
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