MIGLIONICO.
“Il no a prescindere
dei lucani”. Il
petrolio? Fa male,
inquina. L’eolico?
Per carità, quelle
pale rovinano il
paesaggio e poi
fanno rumore. I
pannelli solari?
Macchè, quelle
distese di specchi
distruggono la
visuale, sono un
pugno nell’occhio.
Il nucleare? Siete
pazzi, non si
scherza con la
radioattività. Il
radar per le
trasmissioni meteo?
Chi se ne importa
delle previsioni: il
radar fa male alla
salute.
L’inceneritore per i
rifiuti? I fumi
danneggiano la
salute. La centrale
a biomasse? Manco a
parlarne. “La
Basilicata – scrive
Massimo Brancati su
La Gazzetta del
Mezzogiorno del 23
luglio 2019 – si
comporta come
l’albero che diceva
sempre di no.
L’ultima frontiera
dell’opposizione a
tutti i costi è il
“5G”, la nuova
tecnologia per le
comunicazioni”. Su
questo tema, a nulla
valgono le
rassicurazioni
fornite
dall’Organizzazione
mondiale della
Sanità. Ma così si
“finisce con
imbalsamare il
territorio. Qualcosa
bisognerà fare. Le
pale eoliche, al
pari dei pannelli
solari, vengono
demonizzate. Ma se
non vogliamo pozzi
di petrolio,
tralicci dell’alta
tensione,
aerogeneratori,
impianti
fotovoltaici e
antennoni per la
telefonia mobile
dovremo essere
pronti a tornare
indietro di un
secolo e più. Non
lamentarci quando
non c’è campo per
parlare al
telefonino da ogni
zona del paese”. |