MIGLIONICO.
Correre. E’ l’azione
chiave dei due
maratoneti
miglionichesi,
Michele Finamore e
Michele Magistro,
entrambi atleti
tesserati con l’Athlos
di Matera, la
società sportiva
dilettantistica di
atletica leggera
diretta dal
presidente Adriano
Lamacchia. Da un
paio di decenni,
ormai, il senso
della vita dei due
atleti è racchiuso
nella parola
maratona. Così
chiamata in ricordo
della corsa compiuta
da un soldato
ateniese, Filippide,
per annunciare ad
Atene la vittoria
sui Persiani
riportata a Maratona
(490 a.C.), la
maratona è una gara
podistica di 42.195
chilometri, tanti
quanti sono quelli
che, appunto,
separano Maratona da
Atene. Per Michele
Finamore, 58 anni, e
per Michele Magistro,
41 anni, la corsa è
quasi una “ragione
di vita”. Una sorta
di “seconda pelle”.
Sono sempre in
“fuga” sulle strade
del Materano.
“Liberi e belli”.
Con la mente sgombra
dalle ansie
quotidiane. Ma
disposti a sudare ed
a sopportare la
fatica. Una passione
travolgente, la
loro. Un “terreno”
in cui misurarsi”
per poter esplorare
la loro forza e
percepire di essere
al confine dei
propri limiti. Da
alcuni giorni, i due
atleti hanno
intensificato i loro
allenamenti in vista
della partecipazione
alla gara definita
“Ultramaratona” di
Roma (prima
edizione), in
calendario nel
prossimo mese di
luglio, nella notte
tra il 13 e il 14
luglio. “Si tratta
di una corsa che
avrà una durata di
sei ore – spiega
Finamore – che si
svolgerà in
notturna, con un
percorso di 1
chilometro, sul
circuito col terreno
sterrato,
all’interno del
parco di “Villa de
Sanctis”. Saranno
inseriti nella
classifica finale –
conclude il
maratoneta – solo
gli atleti che
avranno raggiunto e
superato, nelle sei
ore, i 42,195
chilometri della
maratona”. Da parte
sua, l’ex maratoneta
miglionichese,
Giovanni Guida, 65
anni, osserva come i
due atleti abbiano
le carte in regola
per essere
protagonisti di
questa corsa che
sembra essere una
gara estrema. “Si
allenano in modo
meticoloso – spiega
Guida – in modo
assiduo, con una
cura e precisione
scrupolosa che, a
volte, sembra essere
anche eccessiva”. |