MIGLIONICO.
Daniela Poggiu, 27
anni, nata a Nuoro,
la “pastoressa” che
non uccide gli
agnelli, ma “in
tasca non resta
nulla”. Faceva
l’università poi il
padre è morto e al
gregge, adesso, si
dedica lei. “E’
dura, si va avanti
con l’orgoglio:
questo lavoro non
può sparire”.
Studiava Lingue
all’università e da
un giorno all’altro
si è ritrovata un
gregge da portare al
pascolo, pecore e
capre da mungere, a
causa della morte
improvvisa del
padre. La pastorizia
“è un lavoro duro,
ma mi è entrato nel
cuore ed è sempre
meglio che star
dietro a cumuli di
scartoffie.
Combattente della
guerra del latte. Si
occupa di 200 pecore
e 30 capre. La
giornata di lavoro
comincia quando è
ancora buio. “Prima
si munge – scrive
Alberto Pinna sul
Corriere della Sera
del 17 febbraio 2019
– poi si mette il
latte nel
refrigeratore.
Quindi, si prepara
il formaggio. A
sera, le pecore
vengono riportate
nella stalla quando
è già buio. Così
tutti i giorni. Non
ci sono vacanze. Con
pioggia, gelo, e
sole. Il lavoro
della giornata
finisce a sera, non
prima delle 19,30.
Ogni pecora -
precisa - dà un
litro di latte al
giorno. Col prezzo
attuale si guadagna
150 euro al giorno.
La metà se ne va in
mangimi, eccetera.
Non rimane nulla”. |