MIGLIONICO.
“Il premio Nobel per
la Pace a Nadia
Murad, 25 anni. E’
un’attivista per la
difesa dei diritti
umani. E’ Irachena
yazida. Riceverà il
premio oggi (10
dicembre 2018),
insieme al medico
congolese Denis
Mukwege, 63 anni.
Sono trascorsi
settant’anni da
quando l’Assemblea
generale delle
Nazioni Unite votò
la “Dichiarazione
universale dei
diritti umani”. “Era
il 10 dicembre 1948
– scrive Donatella
Di Cesare sul
Corriere della Sera
del 10 dicembre 2018
– e il mondo non
voleva né poteva
dimenticare quegli
orrori della Seconda
guerra mondiale, che
non avrebbero più
dovuto ripetersi. Da
quel proposito
nacque un testo
costituito da 30
articoli in grado di
garantire giustizia,
dignità, opportunità
e impedire qualsiasi
discriminazione.
Libertà per la
persona, rispetto
per la vita di
ciascuno. Nel
celebrare oggi
quella scelta, non
si può fare a meno
di constatare il
naufragio dei
diritti umani,
soprattutto negli
ultimi anni. Anziché
essere protetti,
rafforzati, estesi,
quei diritti sono
stati apertamente
attaccati oppure
nascostamente
minati. Non solo nei
regimi totalitari,
ma anche nelle
democrazie
liberali”. I diritti
dell’individuo sono
suddivisi in due
grandi aree: diritti
civili e politici e
i diritti economici,
sociali e culturali. |