GIACOMO AMATI

10 DICEMBRE 2018

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Lucani condannati dalla montagna

 

MIGLIONICO. “Lucani condannati dalla montagna? Un’indagine Openopolis: spopolamento, poca natalità e basso reddito endemici”. Nei paesi di montagna vivono meno persone, si guadagna di meno e ci sono meno servizi. La Basilicata è condannata? La sua colpa è di essere un territorio prevalentemente montano? In queste condizioni non ci sono speranze di un’inversione di tendenza? “Le proiezioni – scrive Giovanni Rivelli su La Gazzetta di Basilicata del 9 dicembre 2018 – ci mostrano una regione, la Basilicata, destinata praticamente ad estinguersi e questo anche considerando il flusso di arrivi di stranieri che, per le ultime scelte politiche, potrebbero fermarsi. Secondo le proiezioni demografiche gli scarsi 570 mila lucani, che attualmente rappresentano lo 0,95% degli italiani, sono destinati a ridursi rapidamente: 534.686 nel 2030 e 461.653 residenti nel 2050, con riduzioni pari al 7,2% tra 12 anni e di circa il 20% nel 2050, con quota 400 mila abitanti. Chiaro che questo per una regione già oggi troppo poco popolata (56 abitanti per chilometro quadrato, contro i 200 di media italiana e i 426 della Campania), con quello che questo significa in termini di collegamenti e di servizi, rappresenta un volano di estinzione, perché meno presenze significherà meno servizi e lavoro e quindi più addii”. Il 42% dei residenti in Basilicata vive in area montana; il 43,6 % in collina e appena il 14,4% in pianura. “Per combattere il fenomeno dello spopolamento occorre rimettere in moto i servizi. I servizi – dice Salvatore Adduce, presidente dell’Anci di Basilicata - possono essere la panacea contro il male dello spopolamento e della povertà, specie per i centri montani”.

Created by Antonio Labriola-Mail - 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9  -  75100 Matera - Tel. 0835 310375