MIGLIONICO.
“Povertà educativa
in Basilicata: il
13,8% degli studenti
abbandona la scuola.
Novanta Comuni
lucani sono
completamente
sforniti di asili
nido e di qualsiasi
altro servizio per
la prima infanzia”.
In Basilicata
l’offerta dei
servizi di prima
infanzia è ferma al
14,3% e la quota dei
giovani dai 18 ai 24
anni che abbandonano
prematuramente gli
studi è del 13,8%: è
la settima più alta
in Italia, ma la più
bassa del Sud. “I
dati resi noti dal
Mise (Ministero
dello Sviluppo
Economico) – scrive
Piero Miolla su La
Gazzetta di
Basilicata del 3
dicembre 2018 –
attestano che la
nostra regione non
rispetta gli
obiettivi di
Barcellona, definiti
nel 2002 dal
Consiglio Europeo,
che imporrebbero
agli Stati membri di
impegnarsi ad
offrire i servizi di
prima infanzia ad
almeno il 33% dei
bambini sotto i 3
anni”. Tra tutti i
131 Comuni della
Basilicata (100 in
provincia di Potenza
e 31 in quella di
Matera), 90 sono
quelli completamente
sforniti di asili
nido e di qualsiasi
altro servizio per
la prima infanzia,
mentre soltanto in
11 si raggiunge e si
supera l’obiettivo
europeo del 33%. La
Basilicata è tra le
cinque regioni
italiane con la più
alta percentuale di
minori residenti in
aree montane
(40,4%). Quando si
parla di povertà
educativa? “Quando
il diritto di un
minore ad
apprendere,
formarsi, sviluppare
capacità e
competenze,
coltivare le proprie
aspirazioni è
privato o
compromesso. Non si
tratta, quindi, di
una lesione del solo
diritto allo studio,
ma della mancanza di
opportunità
educative a tutto
campo: da quelle
connesse con la
fruizione culturale
al diritto al gioco
ed alle attività
sportive. Minori
opportunità che
incidono
negativamente sulla
crescita del
bambino. La povertà
educativa riguarda
diverse dimensioni
(opportunità
culturali,
scolastiche,
relazioni sociali,
attività formative)
che sono in
relazione tra loro.
E’ più diffusa tra i
bambini che vivono
in contesti sociali
svantaggiati,
caratterizzati da
disagio familiare,
precarietà
occupazionale e
deprivazione
materiale”. |