MIGLIONICO.
Fragile. Indifeso. Come un
vaso di coccio. Il
Miglionico è andato in
frantumi. Nella sfida in
trasferta contro il
Paternicum ha subito
un’umiliante sconfitta
(5-1), a conclusione di una
partita insignificante che
l’ha visto svolgere il
banale ruolo della comparsa.
Dopo aver chiuso il primo
tempo in svantaggio di due
reti, nella ripresa, la
squadra di mister Michele
Paterino ha subito altri tre
gol. Per i miglionichesi il
gol della bandiera è stato
firmato dal difensore
Antonello Petragallo (16’ st.)
su calcio di punizione.
Quali possono essere state
le cause di una sconfitta
così pesante? Ebbene, il
presidente Mimmo Grande non
cerca alibi e dice: “E’ vero
che la squadra è scesa in
campo con una formazione
rimaneggiata, ma è
indiscutibile che la
prestazione esibita è stata
largamente al di sotto delle
sue possibilità”. E se ci
fossero delle lacune
tecniche strutturali alla
base di un rendimento così
deludente? “Francamente –
sottolinea Grande – non so
dare una spiegazione
razionale di ciò che sta
accadendo alla mia squadra,
soprattutto quando gioca in
trasferta, prendo atto che
il gruppo, quando incassa un
gol, si demoralizza e getta
la spugna, come se non
avesse la forza di reagire”.
Purtroppo, i numeri sono
eloquenti e impietosi: il
Miglionico, con soli due
punti (ottenuti con due
pareggi casalinghi), occupa
l’ultimo posto in
classifica. Ha subito ben 11
reti (9 in trasferta);
appena 3 sono i gol fatti.
Sono dati sconfortanti che
offrono almeno tre spunti di
riflessione. Primo: la
retroguardia denota poca
solidità; il reparto
d’attacco non è incisivo; il
collettivo evidenzia una
sorta di sindrome da
trasferta. Ma, forse, la
principale criticità è da
ricercare in un’altra
direzione: quella relativa
al senso di appartenenza al
club di alcuni giocatori che
sembrano essere scarsamente
motivati e denotano poca
passione e gioia di giocare. |