Quarant'anni di
attività sociale per la coopertativa "Vita Alternativa" |
. |
MIGLIONICO.
Menzione speciale per la
locale cooperativa sociale “Vita
Alternativa”, guidata
dal presidente Michele
Pace, 59 anni. Il
riconoscimento è stato
rivolto all’associazione
miglionichese dal sindaco
Angelo Buono (Pd) nel
corso di una manifestazione
che, nei giorni scorsi, s’è
svolta nell’auditorium del
Castello del Malconsiglio.
Un encomio più che meritato
per la cooperativa che
proprio quest’anno celebra i
suoi quarant’anni di
attività sociale al servizio
delle persone mentalmente
deboli e bisognose di cure.
Un anniversario festeggiato
con sobrietà, con un
seminario che ne ha
ricordato le tappe salienti.
Il sindaco Buono ne ha
sottolineato i tratti
distintivi, mettendo in
risalto, in modo
particolare, i due capisaldi
che ne hanno contraddistinto
l’attività: il principio
della solidarietà e quello
della mutualità.
“Un’altra peculiarità
dell’associazione diretta
per tanti anni dal
presidente Giovanni Centonze,
recentemente scomparso, e
poi da Pace – ha
sottolineato il sindaco –
va ricercato nel principio
della democrazia, cioè della
parità che nel corso di
quattro decenni ha
caratterizzato il rapporto
tra i soci nell’espletamento
del loro quotidiano lavoro
sociale e di impegno civile
a beneficio dei pazienti
psichiatrici”.
Da parte sua, il presidente
Pace ha osservato come la
cooperativa “Vita
Alternativa” abbia
rappresentato all’interno
della comunità miglionichese
una sorta di “rivoluzione
culturale”, avviando un
lavoro pregevole a sostegno
dei pazienti psichiatrici. “La
cooperativa – dice Pace
– si costituisce
nell’ottobre del 1978. Nasce
dall’iniziativa di un gruppo
di giovani che, sull’onda
della Legge Basaglia (la n.
180 del 13 maggio 1978),
riguardante la chiusura dei
manicomi, decidono di
mettersi insieme per
condividere l’obiettivo di
ridare dignità e il diritto
di vivere un’esistenza
dignitosa ai pazienti
psichiatrici. Il traguardo
viene perseguito attraverso
la creazione di una
struttura (allora,
Casa-Famiglia, oggi,
Comunità-Alloggio) che
potesse riprodurre un
ambiente familiare e
affettivo di qualità. Per
restituire al malato
psichiatrico il suo diritto
di cittadinanza, attraverso
un modello riabilitativo non
istituzionalizzato”.
Oggi la cooperativa annovera
18 soci: 14 sono lavoratori
e 4 non lavoratori; 7 ne
sono i dipendenti. Gestisce
vari servizi inerenti la
salute mentale: a Miglionico,
la “Comunità-Alloggio” che
ospita una decina di
pazienti. Poi, collabora nel
servizio di gestione
riguardante l’assistenza
alle persone con handicap,
nell’ambito dei “Piano
Sociali di Zona”; offre il
suo apporto anche nel “Rems”
di Tinchi (Residenza per
l’esecuzione delle misure di
sicurezza, ex ospedali
psichiatrici giudiziari). E
collabora pure nel servizio
di gestione del centro
diurno di Lauria (Struttura
riabilitativa
semi-protetta). Infine,
porta avanti la gestione che
riguarda la “Domiciliarità
psichiatrica” sul territorio
di Miglionico, con la
supervisione tecnica del
Dipartimento di salute
mentale di Matera.
Un’attività sociale ad ampio
raggio che, ogni anno, si
dispiega nella realizzazione
di varie iniziative
finalizzate a promuovere ed
a sostenere la cultura
dell’inclusione sociale e
del valore della
solidarietà. |
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Antonio
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