MIGLIONICO.
“Allarme rosso in Basilicata:
mancano i medici di famiglia”. Non
c’è un adeguato ricambio
generazionale. “Nei prossimi dieci
anni – scrive Filippo Mele su La
Gazzetta Del Mezzogiorno del 23
agosto 2018 – i dottori di famiglia
che lasceranno il servizio sono
stati calcolati nella nostra regione
in 533. A fronte di questi
pensionamenti non sono previste le
adeguate, numericamente,
sostituzioni. Da qui la previsione
di numerosi cittadini che rimarranno
senza medico di famiglia.
Ovviamente, a soffrire di più. E per
primi, saranno quelli dei centri più
piccoli, con pochi residenti, come
tanti comuni della Basilicata. La
fuga verso la pensione da parte dei
medici, del resto, è già
cominciata”. Secondo la normativa
vigente, la nomina del nuovo medico
scatta in base al rapporto ottimale
di mille abitanti. A pagare sono
sempre di più i piccoli comuni.
Quali soluzioni si possono adottare?
Una potrebbe essere la seguente:
“Ampliare il numero chiuso alle
facoltà di Medicina – scrive Mele –
gli accessi alle scuole di
specializzazione e quelli ai corsi
di formazione specifica per
diventare medico di Medicina
generale”. Perché non si istituisce
una facoltà di Medicina
nell’Università di Basilicata?
Ebbene, L’Unibas non può aprirla. Le
attuali regole impediscono
all’Ateneo lucano di avviare un
corso. “Possono farlo solo quelli
che hanno già il corso di studio”,
precisa la rettrice Aurelia Sole. |