MIGLIONICO.
E’ il giorno della festa della
“Madonna della Porticella”,
protettrice dei contadini e dei
lavori agricoli. Come vuole la
tradizione, la celebrazione della
ricorrenza religiosa si svolge oggi,
seconda domenica di settembre, in
campagna, in contrada “Conche”, ai
confini col bosco pomaricano della “Manferrara”.
Nel pomeriggio, alle 17, davanti al
piazzale del piccolo santuario, vi
sarà celebrata la santa messa, a
cura di mons. Giuseppe Caiazzo,
arcivescovo della diocesi di Matera-
Irsina, con l’assistenza di don Mark
Stanislaus. A seguire, una breve
processione con la sacra immagine
della Madonna. Poi, il rientro in
paese, ove, nella Chiesa Madre, è
custodita la statua della Vergine.
La cappella, che si trova in una
zona pianeggiante, circondata da una
fitta vegetazione costituita da
numerose piante di querce e lecci,
può essere raggiunta dai fedeli sia
a piedi che a bordo delle proprie
auto, lungo un percorso di circa sei
chilometri che si snoda tra le
contrade “Millotta” e “Conche”. E’
una festa campestre che affonda le
sue radici fino agli inizi del
secolo scorso. Vuole essere un
omaggio alla Madonna protettrice del
lavoro agreste. E’ manifestazione di
misericordia e d’amore. Momento di
preghiera e di riconciliazione tra i
cittadini. Negli anni passati, c’era
l’usanza, condivisa da parecchi i
fedeli, di pranzare, a mezzogiorno,
nella zona adiacente al santuario,
all’ombra delle querce, per godersi
il silenzio e l’aria salubre della
zona. In quest’ultimi anni, però,
quella che costituiva una suggestiva
iniziativa s’è praticamente
dissolta. Così come è circoscritto a
poche fedeli, ormai, il momento del
pellegrinaggio a piedi dal centro
cittadino al santuario, lungo i
tratturi interpoderali delle
contrade di campagna. |