Nucleare, le scorie che
nessuno vuole |
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MIGLIONICO.
“Nucleare, le scorie che nessuno vuole”. I
rifiuti radioattivi italiani ammontano a 90
mila metri cubi. Attualmente sono stoccati
in 8 siti nazionali. Inoltre, ci sono 119
metri cubi, tra i più pericolosi, che sono
stati inviati all’estero. “Da qualche giorno
– scrive Stefano Agnoli sul Corriere della
Sera del 12 maggio 2018 – è ripartito il
giro del cerino acceso che riguarda
l’ubicazione del deposito delle scorie
nucleari italiane che nessuna regione vuole
accogliere”. Il problema si trascina dal
2003. Il ministero dello Sviluppo ha
indicato dei criteri per individuare il sito
più idoneo ad ospitare le scorie: la
struttura, poche decine di ettari, non dovrà
essere posta entro 5 chilometri dalle coste;
deve essere distante dai centri abitati;
dovrà essere distante almeno 1 chilometro
dalle autostrade e linea ferroviaria; dovrà
essere lontana da zone sismiche o
alluvionali; non potrà essere sopra i 700
metri di altitudine. L’Italia non può
sottrarsi all’obbligo di “stipare da qualche
parte i suoi rifiuti. Attualmente, i più
pericolosi si trovano all’estero: in Francia
( a La Hague) e in Inghilterra ( a
Sellafield), dove sono stati trattati per
renderli meno pericolosi. Un’operazione che
i francesi e gli inglesi si fanno pagare a
caro prezzo. Fino a oggi, per tutti i
rifiuti, il contribuente italiano ha speso
1,2 miliardi di euro, ma la cifra è
destinata ad aumentare almeno del 50%. I
ritardi insomma si pagano e di questo
particolare la politica nazionale non pare
essere del tutto conscia”. |
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Antonio
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