Più petrolio si estrae,
maggiore è il costo del carburante in Basilicata |
. |
MIGLIONICO.
“Nella terra del petrolio si impenna sempre
più il costo dei carburanti. Tranne che per
il Gpl i prezzi registrati ieri (23 aprile
2018) sono stati superiori alla media
nazionale”. Le compagnie petrolifere Eni,
Esso, Total, Q8 hanno aumentato almeno di un
centesimo il costo alla pompa della benzina.
“Più petrolio si estrae in Basilicata –
scrive Piero Miolla su La Gazzetta Del
Mezzogiorno del 24 aprile 2018 – maggiore
continua ad essere il costo del carburante,
come se non bastasse essere il serbatoio
d’Italia. Il popolo lucano, infatti, viene
vessato anche dai prezzi alla pompa, tra i
più alti del Belpaese”. Ieri il prezzo medio
della benzina è stato di 1,595 euro,
superiore a quello della media nazionale di
1,581 euro. Il gasolio, invece, è costato
mediamente 1,465 euro, superiore alla media
nazionale che è stata di 1,452 euro. C’è
poco da stare allegri: siamo la fonte
primaria per il nostro Paese in fatto di
petrolio, ma siamo costretti, nostro
malgrado, a veri e propri salassi al momento
di fare rifornimento. Ma non dovrebbe essere
il contrario? La politica lucana può fare
qualcosa? “Supponiamo di sì, ma fino ad ora
su questo fronte si è visto molto poco: i
prezzi continuano a salire”. Eppure il
prezzo del greggio al barile è di 63,48
dollari. “Crediamo che la decisione di
elevare il prezzo dei carburanti alla pompa
non risponda ad equilibri di prezzo della
materia prima, piuttosto a manovre
speculative delle concessionarie a danno dei
consumatori”. A far aumentare il prezzo dei
carburanti contribuisce anche il prezzo
delle accise che sono delle tasse create per
essere degli adeguamenti temporanei, ma che
non sono state mai abolite. “Nell’elenco
delle accise vigenti che incidono sul prezzo
del carburante ci sono alcune risalenti
addirittura alla guerra d’Etiopia del
1935-36, al finanziamento della crisi di
Suez del 1956, alla ricostruzione dopo il
disastro della diga del Vajont del 1963, per
l’alluvione di Firenze del 1966, per i
terremoti del Belice (1968), del Friuli
(1976), dell’Irpinia e Basilicata (1980),
fino alla necessità di far fronte ai
terremoti dell’Emilia del 2012. E poi c’è da
considerare l’Iva al 22%”. |
Created by
Antonio
Labriola-Mail
- 10
Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9 - 75100 Matera - Tel.
0835 310375 |
|